L’indifferenza è il tema conduttore dello spettacolo che si terrà il 25 gennaio 2023 presso la Casa di reclusione “Bartolo-Famiglietti-Forgetta” di Sant’Angelo dei Lombardi, diretta dalla dott.ssa Marianna Adanti. L’atto unico “Alterazioni-il mondo sottosopra”, scritto e diretto da Gaetano Battista dell’Associazione Polluce e messo in scena dalla compagnia di attori del penitenziario, costituita da detenuti, ex detenuti e professionisti, tenta di rispondere al quesito interiore sul mondo in cui vogliamo vivere, partendo dai testi del commediografo tedesco Karl Valentin per arrivare ad Antonio Gramsci, passando attraverso le suggestioni suggerite da Matilde Serao, Schopenhauer, Martin Luther King, Albert Einstein, mescolando il cabaret dell’assurdo con le clownerie, citazioni colte con riflessioni personali dei detenuti sulla condizione umana contemporanea. Lo spettatore è accompagnato da due personaggi traghettatori attraverso le stanze della casa di reclusione, dove gli attori-detenuti lo accoglieranno nel proprio mondo sottosopra.
Il lavoro - che gode del sostegno del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, della Direzione delle Politiche Sociali e Socio-sanitarie della Regione Campania e del Garante dei Detenuti della Regione Campania – è una filiazione del Progetto Teatro Inclusivo dell’Associazione Polluce, un laboratorio teatrale stabile dedicato alla formazione delle arti sceniche (teatro, scenografia e creazione di costumi) iniziato dalla Casa circondariale “Gennaro De Angelis” di Arienzo, rivolto a detenuti (anche ai domiciliari) e ad ex detenuti. Il penitenziario De Angelis è divenuto polo e centro culturale della città di Arienzo, fungendo da esempio: infatti il progetto è stato poi allargato ad altri penitenziari, tra cui la Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi e la Casa circondariale femminile di Pozzuoli. Grazie al progetto, inoltre, nel penitenziario De Angelis è nata la compagnia teatrale stabile “La Flotta”. Le attività sono tenute da operatori esterni per quattro volte a settimana con lo scopo di rendere gli istituti coinvolti centri culturali per le comunità del territorio e di formazione per i detenuti che possono lavorare come professionisti del teatro.
«Il teatro è un mezzo terapeutico per aiutare il detenuto a migliorare la percezione sociale ed integrativa nella comunità – afferma il regista Gaetano Battista - Le statistiche riportano che frequentare laboratori artistici nei penitenziari abbassa del 6% la tendenza a delinquere dopo aver scontato la pena. Durante il percorso teatrale il detenuto è considerato prima di tutto uomo, attore di se stesso e del suo progressivo processo di crescita umana».