Napoli

Un bambino di appena 28 giorni, che per via di una malformazione ai polmoni aveva il cuore spostato dalla sua sede naturale, è stato salvato con un delicato intervento chirurgico nel Cardarelli. L'operazione, eseguita tramite microincisioni e con l'utilizzo di una telecamera nell'ospedale della zona collinare di Napoli, è perfettamente riuscita: gli organi si sono riposizionati e ora il neonato ha superato il problema congenito.

La chirurgia toracica

La chirurgia toracica del Cardarelli diretta da Gianluca Guggino, in collaborazione con l’equipe di chirurgia del Santobono guidata da Giovanni Gaglione, ha portato a termine un intervento chirurgico su un bambino di 28 giorni presso il blocco operatorio dell’ospedale pediatrico. Al piccolo, già al momento della nascita, era stata diagnosticata una malformazione: una cisti di grandi dimensioni ad un polmone.
Questa malformazione non permetteva al piccolo cuore di posizionarsi nel modo giusto: il cuore si trovava infatti a destra invece che a sinistra a causa del volume eccessivo occupato dal polmone. Come sempre in questi casi, la valutazione dei medici è stata quella di portare quanto più avanti la crescita del bambino prima di intervenire chirurgicamente.

L'intervento multi equipè

Attraverso microincisioni, è stato effettuato l’intervento di asportazione del lobo polmonare malato che non consentiva ai polmoni e al piccolo cuore di funzionare correttamente. Grazie ad un accesso di 3-5 mm nell’emitorace su cui intervenire, è stata introdotta una micro-telecamera e, con altre due micro incisioni, sono stati inseriti gli strumenti operatori. Il delicato intervento ha permesso al cuore di riposizionarsi ed ora il bimbo ha totalmente superato il problema che presentava alla nascita.
E sin dal 2019 che le due equipe collaborano sugli interventi di chirurgia toracica. Il caso che diede avvio a questa sinergia fu quello di Noemi, la bambina di 4 anni che venne coinvolta in una sparatoria a Piazza Nazionale mentre mangiava un gelato con la nonna. In quell’occasione si ritrovarono intorno al tavolo operatorio i chirurghi del Santobono e del Cardarelli.
A seguito di quell’esperienza Cardarelli e Santobono stipularono una convenzione che permette all’ospedale pediatrico di avvalersi delle competenze e dell’esperienza della Chirurgia Toracica del Cardarelli. Nell’arco di tre anni il lavoro comune dei chirurghi ha azzerato il trasferimento dei piccoli pazienti presso altri ospedali extraregionali per gli interventi di chirurgia toracica.