Sorrento

E' stato un giovedì infernale per gli utenti della Circumnvesuviana che stamattina, appena alla seconda corsa della giornata sulla tratta Sorrento-Napoli delle ore 6.24, hanno dovuto fare i conti con l'ennesimo, improvviso stop questa volta causato, secondo le prime indicazioni fornite dal personale EAV, da un'interruzione sulla linea aerea.
Giunto regolarmente a Castellammare di Stabia, il convoglio si è fermato con l'annuncio di fine corsa ai passeggeri costretti a scendere alla ricerca di una soluzione alternativa per potersi recare a Napoli e comunque nelle destinazioni programmate o a far ritorno a Sorrento con lo stesso treno.

Lo stop a Castellammare di Stabia per il treno partito da Sorrento

Non essendoci stato il tempo di istituire un servizio bus sostitutivo, la situazione è precipitata accentuando soprattutto la tensione di chi, dovendo fare i conti con gli orari di lavoro, si è dovuto mettere alla ricerca di un'alternativa.
L'unico bus di linea che dalla Ferrovia dello Stato parte in direzione Torre Annunziata è stato letteralmente preso d'assalto da coloro che, in fretta e furia, si sono precipitati alla stazione. Altri hanno atteso la corsa delle ferrovie dello stato con destinazione Campi Flegrei, tanti sono rientrati a casa rinunciando alla giornata di lavoro o utilizzando l'auto per coprire il tragitto di competenza.
Insomma se la giornata critica doveva essere quella di venerdì 13 con lo sciopero di 24 ore proclamato dalle varie sigle sindacali, la criticità si è anticipata di 24 ore, peraltro con la notizia pubblicata sulla stampa della revoca dello sciopero dopo l'incontro delle sigle sindacale col Prefetto di Napoli. Soltanto la UIL ha confermato l'astensione per domani, ma gli eventuali scioperanti incideranno molto relativamente sulla regolarità del servizio.

Sciopero revocato, il comunicato dell'EAV

"Grazie all’intervento della Prefettura, tre sigle sindacali (Orsa, USB e Confail) hanno accettato l’invito a riprendere il dialogo in sede prefettizia e a differire lo sciopero previsto per Venerdì 13 gennaio. Rimane una posizione di chiusura e quindi resta confermato lo sciopero soltanto dalla UIL. La direzione di EAV conferma che la strada del dialogo è la via maestra per risolvere problematiche aziendali senza creare disagi agli utenti. La direzione di EAV ha anche dato la disponibilità a prolungare sulla linea Cumana l’orario sino alla fine della partita di calcio Napoli Juventus. Laddove ci saranno le condizioni confermeremo domani questa possibilità. Cogliamo l’occasione per precisare inoltre quanto segue.

È legittimo proclamare uno sciopero, così come è legittimo che un lavoratore scelga, spontaneamente, di aderire o meno. È altresì legittimo e responsabile che una azienda, osservando il diritto allo sciopero, salvaguardi l’interesse complessivo aziendale soprattutto in tema di bilancio economico finanziario. In ogni caso gli scioperi dichiarati in EAV non hanno subito variazioni significative rispetto agli anni precedenti, quello che anche noi registriamo è un aumento degli scioperi a carattere nazionale. Tra il 2021 ed il 2022, per rinnovo contrattuale o legati al tema della sicurezza dei lavoratori del trasporto, sono stati dichiarati rispettivamente 8 e 9 scioperi. Negli anni precedenti il numero era circa la metà. 

Lo sciopero non riguardava perdite occupazionali o salariali

Lo sciopero di venerdì invece in EAV non riguarda perdite occupazionali o salariali, ma esclusivamente argomenti di organizzazione del lavoro o tecnici ormativi che possono ancora essere affrontati tra azienda e parti sociali senza scaricare sull’utenza le legittime rivendicazioni e posizioni. EAV, grazie anche alla responsabilità di buona parte delle organizzazioni sindacali, negli ultimi 3 anni ha effettuato più di mille assunzioni, ha assorbito i lavoratori di CTP (azienda fallita), ha migliorato le condizioni economiche dei propri lavoratori e non ultimo garantito il servizio a natale e capodanno. Azioni che stiamo cercando di fare mantenendo un equilibrio fragile tra esigenze economiche finanziarie ed esigenze dei lavoratori e dell’utenza. Equilibrio che non possiamo, in questo quadro economico precario, mettere in pericolo.