Benevento

Due tecnici del Genio civile di Benevento ed il proprietario di una cava sono stati rinviati a giudizio dal gup Loredana Camerlengo in una indagine dei carabinieri forestali del Nipaf e della Stazione di San Marco dei Cavoti che nel marzo del 2020 era stata scandita da un sequestro.

Dovranno affrontare il processo, che partirà il 19 settembre, Maurizio L'Altrelli, 62 anni, di Montesarchio, Claudio Cicchiello, 67 anni, di Casalduni, rispettivamente geologo e geometra del Genio civile, e Giovanni De Angelis, 72 anni, di Benevento, proprietario delle aree di cava di calcare alla località Francavilla del capoluogo sannita. Difeso dagli avocati Antonio Castiello e Francesca Mandato, a De Angelis viene contestato di aver effettuato attività estrattiva di materiale inerte senza averne fatto denuncia alle autorità competenti, senza essere autorizzato, e senza aver nominato un direttore responsabile, “in violazione delle prescrizioni imposte dalla determina 40/2017 del Genio civile”.

L'Altrelli e Cicchiello, assistiti dall'avvocato Gianna Posillico, vengono chiamati in causa perchè, nell'ambito del progetto di recupero ambientale della cava, in un verbale di vigilanza e nella relazione istruttoria finale -febbraio e marzo 2017- avrebbero attestato – falsamente, secondo la Procura – la corrispondenza dello stato dei luoghi a quanto rappresentato negli atti del progetto, omettendo, a detta degli inquirenti, di indicare che nell'area di cava era in corso l'attività estrattiva, e consentendo a De Angelis di ottenere l'autorizzazione ad eseguire i lavori di recupero ambientale. L'inchiesta è stata supportata anche da una consulenza disposta dal Pm e dai rilievi eseguiti con un drone.