Benevento

Nove mesi e 10 giorni, pena sospesa. E' la condanna decisa dal gup Gelsomina Palmieri, dopo aver riqualificato l'accusa iniziale di tentato omicidio dell'ex marito in quella di lesioni aggravate, ed aver riconosciuto l'attenuante della provocazione e la prevalenza delle attenuanti generiche sulle aggravanti contestate, per P.R., 55 anni, di Benevento, giudicata con rito abbreviato.

Difesa dall'avvocato Marcello D'Auria, che ha visto accolta la sua richiesta di definire diversamente l'accusa, la donna, per la quale il pm Patrizia Filomena Rosa aveva proposta la condanna a 2 anni e 2 mesi per tentato omicidio, ma con il riconoscimento delle due attenuanti, era stata chiamata in causa per fatti che risalivano al 6 aprile del 2020, quando al Fatebenefratelli era stato trasportato un 58enne che presentava più ferite all'addome.

Aveva raccontato di essersele procurate accidentalmente, mentre manuteneva il cancello di casa, ma la sua versione non aveva convinto i medici, che avevano dato l'allarme. La Squadra mobile aveva avviato le indagini, riuscendo a ricostruire, anche sulla scorta delle successive dichiarazioni del ferito ciò che era successo.

Da qui il coinvolgimento della moglie, che – secondo gli inquirenti – l'aveva colpito quattro volte durante l'ennesima lite. Il loro rapporto era andato in crisi, frequenti gli scontri, con lei che gli addebitava di avere un'altra relazione che durava da tempo. L'allora 53enne aveva ammesso di aver compiuto il gesto, indicando anche il posto nel quale aveva gettato l'arma.

Nessuna misura nei suoi confronti, poi la richiesta di rinvio a giudizio e la scelta del rito alternativo: questa mattina la discussione, nel pomeriggio la sentenza.