Avellino

Parte dal sud la sfida per la leadership del partito democratico di Stefano Bonaccini che ha scelto Avellino come prima tappa campana del suo tour in vista delle primarie di febbraio.Una folla di militanti, consiglieri regionali e deputati, non solo irpini, ha accolto il governatore emiliano.

Con lui anche Piero De Luca chiamato a coordinare le politiche per il sud e il programma del mezzogiorno.

"Ringrazio Stefano per la fiducia - commenta Piero De Luca - sono orgoglioso di avere la responsabilità di coordinare le iniziative politiche e il programma sul Mezzogiorno. Ho deciso di dare il mio contributo alla candidatura di Bonaccini come segretario nazionale e di farlo assumendo come priorità politica proprio il tema di costruire un nuovo Sud, che sia messo in condizione di colmare gli attuali divari di cittadinanza e che sia pienamente protagonista nel processo di rilancio e rinnovamento del nostro partito. Serve una scossa, serve costruire finalmente un Pd popolare che dia voce e valorizzi i territori, i nostri militanti, i nostri amministratori, mettendo da parte vecchie logiche e schemi liquidi o gassosi di gestione del partito. Dobbiamo recuperare il contatto e il rapporto di fiducia con la nostra società, ritrovando una sintonia vera con il Paese reale, a partire proprio dal Mezzogiorno, con la sua energia, umanità e potenzialità".

In sala anche Michele Emiliano governatore della Puglia. “Siamo molto amici da anni – ha spiegato il presidente pugliese - abbiamo affrontato insieme nella conferenza delle regioni fasi difficilissime, la pandemia e ora l'autonomia differenziata: stiamo cercando una posizione condivisa che difenda il sud ma che consenta alle regioni di ottenere maggiori poteri , ritengo che Stefano abbia la competenza ed esperienza giusta per tentare un'operazione non facile: il rilancio del pd per vincere le elezioni nel 2027. Finora Abbiamo avuto leader ai quali non è mai passato per la testa l'idea di candidarsi dove vivevano e combattere battaglie per il loro territorio, era un partito essenzialmente romano con qualità di governo che ci costringevano a governare anche quando non abbiamo vinto le elezioni e questo è stato un problema”.

Accanto a Bonaccini anche Pina Picierno vice presidente del Parlamento Europeo, il deputato dem Toni Ricciadi, i consiglieri regionali Maurizio Petracca e Massimiliano Manfredi, il presidente della provincia di Avellino Rizieri Buonopane e tantissimi esponenti dem irpini rappresentati dal segretario provinciale Nello Pizza.

"Voglio un pd popolare. E basta paracadutati, siamo con i territori" 

A tutti Bonaccini ha chiesto un cambio di passo, un “Pd popolare” che parla ai territori, e “Se vengo eletto segretario - ha promesso - vi garantisco che se non cambia la legge elettorale alle prossime politiche i candidati li sceglierete voi”. Quale sarà la prima cosa che farà da segretario del Pd?

“Chiamerò la Meloni – ha detto Bonaccini – perchè è necessario che si capisca che non ci sono nemici, ma avversari in politica”.

"Autonomia si ma patti e regole chiare per tutti"

La prima battaglia sarà quella dell'autonomia differenziata. Nessuna chiusura ideologica a priori dice Bonaccini, “ma se l'obiettivo è spaccare il paese troveranno un muro”. Il candidato alla segreteria dem sul tema dell'autonomia si trova perfettamente in linea con il pensiero del governo regionale campano più volte espresso dal presidente Vincenzo De Luca.

“Occorrono i livelli essenziali di prestazioni ben definiti e un largo confronto con le regioni. Serve una legge quadro approvata dal parlamento e regole uguali per tutti. E che non si venga più a parlare di residui fiscali altrimenti sarebbe secessione. Vogliamo che con l'autonomia si semplifichi la vita di cittadini e imprese arrivando a burocrazia zero o quasi del tutto eliminata. Poi la programmabilità certa di risorse e investimenti. Noi siamo pronti al confronto ma non è accettabile che si passi dal Cdm senza condividere con le regioni, se pensano di spaccare l'Italia troveranno un muro. Anche Fdi mostra freddezza rispetto all'impostazione della Lega. I tempi fanno pensare che Calderoli abbia fretta perchè tra poco si vota in Lombardia...”

Il destino del Pd della Campania e la lettera contro Boccia

Il Pd campano è tuttora commissariato, un blocco di consiglieri regionali in Campania ha rivolto una richiesta, attraverso una lettera, per la rimozione di Francesco Boccia da commissario regionale campano. Nel documento viene contestata la decisione di scendere al fianco di Schlein come coordinatore della campagna congressuale. Tra i firmatari del testo ci sono l’ex sottosegretario Umberto Del Basso De Caro e il presidente del consiglio regionale in Campania, Gennaro Oliviero, entrambi in prima fila ad Avellino, già critici con il partito durante la formazione delle liste. Su questo punto Bonaccini non si sbottona ma chiede che nel merito la questione venga affrontata.

“Non mi occupo di questo, le regole e la loro applicazione sono su un tavolo di confronto a livello centrale, preferisco occuparmi di lavoro ambiente sanità scuola, problemi reali ma mi auguro che ci sia chi nel merito ne discuta di queste cose e che si applichino le regole”.

Terzo mandato di De Luca? Per me è un ottimo amministratore 

Glissa anche sul terzo mandato del governatore Vincenzo De Luca per il quale Bonaccini però spende parole di grande apprezzamento. “Terzo mandato di De Luca in Campania? Avendoci avuto a che fare in Conferenza delle Regioni, avendola guidata per sei anni, conosco Vincenzo e posso dire che è un ottimo amministratore. Non è un caso se, il Partito Democratico, da troppo tempo continua a perdere a livello nazionale mentre a livello locale governiamo oltre due terzi dei territori. La base elettorale è la stessa. Le due regioni più grandi el sud sono Campania e Puglia, entrambe governate da ottimi presidenti. Io ritengo che De Luca sia un ottimo presidente di Regione, poi sceglieranno i campani”.