Benevento

La vita di Aurelio, il 60enne commerciante di Casalbore morto il 4 gennaio, si è consumata in quei terribili secondi dinanzi al pronto soccorso del San Pio. E' lì, dove il figlio lo aveva condotto perchè si sottoponesse ai necessari accertamenti, che un malore se l'è portato via per sempre nonostante i disperati tentativi dei medici di rianimarlo.

Epilogo drammatico di una storia che non sembrava dovesse prevederlo, perchè Aurelio, dopo l'impatto tra la sua Mercedes ed un furgone lungo la statale 90 bis, in territorio di Paduli, era convinto di non aver subito conseguenze.

Aveva rifiutato le cure del 118, poi il figlio lo aveva convinto a farsi accompagnare in ospedale a Benevento. Prima di guadagnare l'accesso alla struttura di emergenza, la tragedia. E' al centro di una inchiesta del pm Chiara Maria Marcaccio, che lunedì affiderà al dottore Giovanni Zotti l'incarico di procedere all'autopsia.

Lo farà nel corso di una udienza per la quale sono stati 'avvisati', così da consentire loro l'eventuale nomina di un proprio consulente, i familiari dell'uomo, assistiti dall'avvocato Mario Tommasiello, e l'unico indagato: un 62enne di Montesarchio,  difeso dall'avvocato Giovanni De Blasio, che era al volante del furgone.

L'esame servirà ad individuare cosa abbia stroncato l'esistenza di Aurelio, titolare di un negozio di ortofrutta: “un grande lavoratore, una persona perbene”.