Benevento

(f.s.) Quella nebbiolina fitta tipica di questi primi mesi dell'anno, qualche volto assonnato e qualche giocatore aggregato solo per stare insieme al gruppo, ma che non sarà ancora in grado di mettersi a completa disposizione di Cannavaro. Il “Man” griffato con le insegne della Strega è partito dal Vigorito questa mattina per la settimana di ritiro programmata in tempi non sospetti. L'ex campione del mondo vorrebbe recuperare un po' di quel tempo andato in fumo per i tanti infortuni. Lavorerà come se questo fosse il gruppo definitivo, anche se si aspetta molto presto qualche regalo dal fronte mercato. Nessuna amichevole, anche se nella capitale reperire un avversario sarebbe stato non certo complicato (tra gli altri c'è anche il Palermo di Corini in ritiro al Centro “G. Onesti”), ma solo esercitazioni mirate, lavoro proiettato proprio alla nuova fase di campionato. Si inizia nel pomeriggio.

Per il momento l'obiettivo è la sfida col Cosenza al San Vito-Marulla. Lì ci sarà poco da scherzare, i silani sono ultimi in classifica, ma pronti a vendere cara la pelle. Il Benevento si presenta senza tre pedine importanti come Viviani, Tello e Acampora e con i soliti elementi a “mezzo servizio” per via di una condizione fisica ancora da rimettere in sesto. Bisognerà subito stringere i denti e andare a cogliere al San Vito un risultato positivo nei confronti di una squadra come quella silana che ha conquistato appena 2 punti nelle ultime cinque gare. Una partita pericolosa proprio per via di quella classifica corta che consente di riavvicinare alle zone meno pericolose chiunque sia in grado di mettere in scarsella i 3 punti.

Giorni di lavoro intensi, ma giocoforza “contaminati” dalle voci del mercato, che in questo mese di gennaio la farà praticamente da padrone. Il Benevento, si sa, ha bisogno di rinforzi e più presto riuscirà ad ottenerli meglio sarà. La classifica corta può essere uno stimolo e insieme un'illusione. Si tocca quasi con mano la possibilità di reinserirsi nella zona play off, ma, come sottolinea giustamente Cannavaro, la cosa più saggia in questo momento è quella di guardarsi alle spalle. La zona play out è appena due lunghezze più giù e l'unico pensiero è quello di allontanarsene in fretta.