Benevento

Dodici mesi di cronaca, il racconto di centinaia e centinaia di storie tutte più o meno importanti. Ce ne sono alcune, però, che hanno nettamente staccato le altre per l'impatto emotivo che hanno avuto sull'opinione pubblica.

Riguardano la morte di alcuni giovanissimi, esistenze stroncate all'improvviso, un dolore terribile. Come quello provato a metà gennaio, quando a Benevento un destino assurdo aveva travolto un 16enne, vittima di un incidente mentre era in sella al suo scooter,.

Nelle stesse ore, sempre in città, un bimbo di 5 mesi era stato ricoverato al Fatebenefratelli. Dopo alcuni giorni era tornato a casa, ma la sera del 25 gennaio era stato trasportato d'urgenza, evidentemente perchè stava male, al pronto soccorso del San Pio di Benevento dove era stato sottoposto ad una Tac e dichiarato in prognosi riservata. Ne era stato disposto l'immediato trasferimento, compiuto in elicottero, al Santobono, dove il 28 gennaio il suo cuoricino si era fermato per sempre.

Un caso al centro di una inchiesta che nelle scorse settimane è stata corroborata dalle conclusioni dell'autopsia affidata a tre specialisti, secondo i quali la morte è stata causata da un'emorragia cerebrale post traumatica causata da una lesione da scuotimento della testa. Una vicenda ancora da definire.

Aveva invece 18 anni lo studente liceale di Castelvenere che la sera del 3 settembre, dopo aver partecipato a Faicchio alla festa di compleanno di una compagna di classe , era caduto dalla moto con la quale stava rientrando a casa. Gli amici lo avevano rinvenuto sull'asfalto, avevano dato l'allarme. Era stato operato al San Pio per una emorragia addominale, poi era stato trasferito al Cardarelli di Napoli. Altri due interventi, l'ultimo d'urgenza, quindi la situazione era precipitata, fino al tragico epilogo.

A novembre il capoluogo era stato nuovamente scosso da un'altra notizia terribile: il soffio della vita aveva lasciato per sempre un 12enne che meno di un mese prima era stato colpito da un malore mentre giocava a rugby sul campo di Pacevecchia.

A dicembre, infine, l'incubo si era materializzato a Montesarchio, con il decesso di un 15enne. Nella serata di sabato 2 dicembre aveva accusato dolori all'addome che avevano indotto il papà e la mamma, la mattina di domenica, ad accompagnarlo presso l'ospedale di Sant'Agata dei Goti, dove era stato sottoposto ad alcuni accertamenti. Al termine, era stato dimesso ed era tornato nella sua abitazione. Durante la notte era stato chiesto l'intervento del 118, che per un'ora gli aveva praticato le manovre salvavita, purtroppo inutilmente. Una storia alla quale la Procura sta lavorando.