L'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e il Movimento Uniti per Unire(Uxu)e l'Unione medica Euro Mediterranea(Unem)lanciano il loro allarme per quanto riguarda la situazione molto grave in Cina per colpa dell'aumento della diffusione del coronavirus dopo la decisione del Governo di non seguire più il programma Covid zero e ha deciso di aprire sia in Cinache all'estero. "Non ci sono statistiche precise, ma da quello che ci saranno segnalazioni i medici cinesi e stranieri locali, la situazione è peggiorata molto dall'inizio di dicembre, il Governo non ha previsto aperture graduali per evitare la diffusione del virus in modo veloce e pericoloso che Il programma di Covid zero in Cina ha fallito e ha causato danni enormi alla Cina alla sua economia e il servizio sanitario compresa la popolazione ,poca gente e' stata vaccinata e male ,tante fabbriche sono state chiuse per questo mancano medicinali e materiali sanitari ,mancano medici ed infermieri ,c'è una pressione alta sugli ospedali ,e' aumentata la disoccupazione .Praticamente da dicembre e'dopo una chiusura ed isolamento totale dal mondo", ha dichiarato Foad Aodi, presidente Amsi ed esperto in salute globale. 

 

"Adesso c'è il rischio che venga diffuso all'estero, ha fatto bene l'Italia a introdurre i tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina - aggiunge - bisogna agire con tutti i paesi europei e controllare i trasporti ai confini e non solo presso gli aeroporti.Facciamo il nostro appello all'OMS e alla Commissione Europea di intervenire subito ed informare il mondo sulla situazione reale in Cinae della situazione degli ultimi varianti imparando dagli sbagli del passato separando la politica dalla salute. Ormai si sa prima è l'intervento meglio è per tutti e per il popolo cinese".