"Gli ultimi mesi del 2022 evidenziano un netto cambiamento dello scenario con una forte ripresa per Salerno Container Terminal dei traffici contenitori (+11,64% di teus ad ottobre e +11,16 di teus a novembre). Se pensiamo che nella prima parte dell’anno ancora si evidenziava una certa contrazione (-3/-5%), per motivi esterni, connessi alla convergenza di diversi fattori negativi presenti sullo scacchiere internazionale, i risultati raggiunti appaiono molto lusinghieri e sono il frutto di politiche espansive, sia commerciali che operative, messe in campo nel periodo di crisi".
Superata la fase di crisi globale
Questa l’analisi dei dati del presidente di Salerno Container Terminal, Agostino Gallozzi, che aggiunge: "Proprio nel 2022, in contrasto con la fase critica dello scenario globale, abbiamo portato a termine a Salerno un piano economico di investimenti pari ad oltre 15 milioni di euro, il più consistente realizzato da una impresa privata nell’ambito dei tre porti gestiti dalla Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (Napoli, Salerno, Castellamare di Stabia)”. Abbiamo messo a segno nell’anno una serie di iniziative cruciali per assicurare uno sviluppo stabile e regolare di lungo periodo alla nostra azienda ed al porto di Salerno: il rinnovo ventennale della concessione delle aree portuali del terminal; l’acquisizione del ramo d’azienda contenitori della Amoruso SpA, con l’incorporazione di spazi e traffici; un imponente potenziamento delle macchine portuali, iniziato con la consegna nell’anno di sette mezzi meccanici per le movimentazioni di piazzale e che culminerà con l’arrivo, nella giornata odierna, di una ulteriore maxi-gru per lo sbarco ed imbarco di contenitori su navi dell’ultima generazione. Un nuovo investimento di 5 milioni di euro, che porta a sette le gru di banchina disponibili in Sct".
Priorità agli investimenti
"Nell’ambito di questo programma complessivo, teso a migliorare ancora di più le performance quantitative e qualitative dello scalo, abbiamo deciso di investire direttamente nella realizzazione del Posto di Controllo Frontaliero (Pcf) del porto di Salerno (con una spesa complessiva di 1 milione e 500 mila euro). Si tratta di un passaggio fondamentale per mantenere alta la competitività: il Pcf svolge controlli sanitari e doganali quotidiani sulle merci provenienti dai Paesi Terzi e destinate al consumo umano, favorendo l’attività delle Autorità e degli organi di vigilanza competenti in materia di Dogana, Sanità Pubblica e sicurezza alimentare", ricorda la guida di Salerno Container Terminal.
"Oggi il livello di competitività dei porti non si misura più solo facendo riferimento ai volumi di traffico. Assume importanza crescente il cosiddetto indice di connettività, il numero cioè dei differenti mercati nel mondo rispetto ai quali il porto riesce a garantire un collegamento marittimo a favore delle aziende del territorio. È l’indice quindi che misura la capacità del porto a sostenere l’affermazione del Made in Italy a livello globale. Combinando efficienza operativa e capacità commerciale, oggi non c’è linea di navigazione internazionale che non scali SCT nel porto di Salerno. L’acquisizione, nel corso della seconda metà dell’anno, di sette nuovi collegamenti marittimi (mediterranei e d’oltre oceano) ha portato a ventuno la media degli approdi containers settimanali operati dalla società, con un totale di circa 1.100 scali all’anno, solo per questo comparto", conclude Gallozzi. Il 2023 già si annuncia con nuovi servizi e nuovi investimenti, in uno scenario di continua evoluzione positiva.