Villaricca

È morto in un terribile incidente stradale a Villarica un agente della Questura di Napoli, sezione Upg. Aveva appena 34 anni Ciro Calcagno, era fuori servizio e si trovava in auto con la compagna al momento del violento impatto frontale con un altro veicolo. La donna è rimasta ferita in maniera lieve, i mezzi sono stati completamente distrutti dallo scontro, avvenuto la notte di Natale. La notizia del decesso continua a correre sul web, e commuove la lettera della sua compagna, affidata ai social network. 

Entrambi i giovani sono originari di Melito di Napoli, nell'area nord della città metropolitana partenopea. Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto. Lo scontro è stato molto forte. Sul posto sono subito arrivate le autoambulanze del 118. Entrambi i giovani sono stati trasportati presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale La Schiana di Pozzuoli. Purtroppo, però, le ferite riportate da Ciro nell'impatto erano troppo gravi e gli sono state fatali.

Tantissimi i messaggi di cordoglio e di vicinanza alla famiglia di Ciro, per la terribile e prematura perdita. “Amavi la vita…amavi il tuo lavoro…amavi la tua città…amavi la tua donna – scrive Filippo – Ieri mattina ci siamo sentiti per gli auguri di Natale e come ogni volta la chiamata si è conclusa con un abbraccione forte, occhio vivo e…Riposa in pace, amico mio: il tuo sorriso e la tua voce rimarranno impressi nel mio cuore”.

Agente coraggioso, Ciro amava la sua divisa

Mentre l'avvocato Antonio Arciero scrive: "Ho appreso qualche ora fa con grande sgomento la notizia della scomparsa del giovane Agente della Polizia di Stato Ciro Calcagno, in servizio al Reparto Volanti della Questura di Napoli. Ho avuto la fortuna di lavorare con Ciro al V Nucleo del Reparto Volanti di Roma, di cui sono stato il Funzionario responsabile dal Dicembre del 2016 al Febbraio del 2018, ma sono rimasto in contatto con lui anche successivamente e lui non ha mai smesso di seguire le mie attività attraverso i social network (fino a ieri). Ciro era un poliziotto "di strada", che amava follemente l'attività operativa. Per questo, il suo luogo di lavoro è sempre stato la sua amata Volante. Sapeva cosa significasse rischiare la vita ogni giorno e non si è mai tirato indietro di un centimetro, neppure nelle situazioni più rischiose e delicate".

Altro sangue sulle strade

Severino Nappi scrive: Un’altra tragedia che insanguina le nostre strade.
"Alla compagna di Ciro e alla sua famiglia va tutta la mia affettuosa partecipazione. Condoglianze al Corpo della Polizia di Stato che perde un membro valoroso.
In questo momento penso sia pure giusto ricordare che la sicurezza stradale è un tema che a questo Governo sta a cuore e per questo è stato già presentato un piano straordinario per i comuni più a rischio."

Commovente la lettera della fidanzata Carla: 


“Tu mi hai fatto comprendere l’amore vero, fatto di follie, viaggi improvvisati, acquisti improvvisi perché “bell e buon si muore”. Io e te eravamo uguali, ci davamo agli altri senza riserve e rimanevamo male quando non ci tornava affetto. Io e te facevamo a gara a chi era più ambizioso nella sua carriera. Quando le cose non andavano bene dicevamo “c’amma fa, amma suffri prima di vedere il sole”, aspettando una gioia, una casa, un figlio che volevi sempre e che mi chiedevi e io puntualmente ti rispondevo “tutti i soldi che spendi per l’auto te facc spendere in pannolini” e tu rispondevi “Amen, vuless o ciel”. Nel frattempo pensavamo ai tuoi nipoti come il riflesso dei nostri figli, e ci mandavamo loro foto durante il giorno per rallegrarci e sorridere! Li amavo già da prima di conoscerli perché tu facevi amare tutto il tuo universo.
Tu mi hai fatto sedere alla tavola della tua casa facendomi sentire un pezzo di quella splendida famiglia da subito. Loro saranno sempre famiglia, perché per te erano la prima cosa.

Amavi la tua divisa

Attraverso il tuo talento ho incontrato il mondo della Polizia di Stato, il sudore, la sofferenza, la passione. A loro va il mio grazie. Quello era il tuo universo, con loro passavi le tue giornate, e con Alfonso Amatino il tuo capo della volante, che per te era un “padre” lavorativo, una guida.. io ti prendevo sempre in giro, ti dicevo “siete come Dante e Virgilio in questo inferno”. Al di là di tutto abbraccerò sempre con onore questa divisa, così come l’avevo abbracciata con te.
Attraverso la tua passione ho incontrato il mondo delle automobili, in particolare quello dei ragazzi di SOMO che nell’ultimo periodo avevano capito con quanta dedizione ti davi alle cose e ti avevano incluso nell’organizzativo. A loro dico grazie perché eri entusiasta di questo nuovo progetto. Mi hai resa partecipe anche di quel mondo a me sconosciuto, così come solo un compagno di vita sa fare.
Tutti i nostri sogni insieme sono rimasti nei cassetti, ma i tuoi ideali cammineranno sempre sulle mie gambe, i tuoi ideali saranno miei. Me lo dicevi sempre “te sto criscenn ma devi essere meno fragile”. Ora solo tu mi puoi abbracciare e dare la forza, così come devi dare la forza a tutta la tua famiglia e ai tuoi amici, perché intorno si è fermato il mondo. Ti amo per sempre, tua pesciolona, angioletto della Thun, anima mia… come mi chiamavi sempre”