Agropoli

“Esprimo la mia solidarietà all’infermiere del 118 di Capaccio Paestum aggredito, nelle ultime ore, durante un intervento di soccorso in ambulanza ad Agropoli”. Lo dichiara, in una nota, la capogruppo di FdI alla Commissione Sanità della Camera, Imma Vietri: «Il tema della violenza ai danni degli operatori sanitari è una delle priorità dell’azione politica di Fratelli d’Italia. Nei giorni scorsi, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci è già intervenuto in merito - a seguito degli ultimi dati forniti dall’Inail sulle aggressioni subite da medici e infermieri - confermando la sua massima attenzione verso tale problematica. Questi gesti - sottolinea Vietri - sono davvero gravi. E sono gravi a prescindere, ancor più perché vengono perpetrati ai danni di figure che aiutano chi sta male, con massimo impegno e massima professionalità, a tutte le ore del giorno e della notte. Sono davvero un doppio schiaffo alla civiltà», conclude Vietri .

Il fatto

E' finito in carcere con l'accusa di violazione dei domiciliari, minacce, maltrattamenti, resistenza e lesioni ai danni di 5 persone in tutto un uomo di 34 anni, di Agropoli.

I sanitari sono intervenuti, su chiamata della centrale operativa, per un presunta perdita di coscienza dell'uomo. All'arrivo dell'ambulanza è scoppiata l'aggressione ai danni dell'operatore sanitario che, colpito con calci e pugni, è stato poi medicato al Pronto Soccorso di Vallo della Lucania con prognosi di due giorni. 

Il 34enne, poi, il giorno successivo, è evaso dai domiciliari per raggiungere l’abitazione dell’ex compagna dove sarebbe avvenuta anche una seconda aggressione ai danni della donna e della proprietaria di casa. Dopo la denuncia delle due, i carabinieri hanno raggiunto e bloccato l'uomo. Il 34enne, al momento dell’arresto, ha aggredito anche i militari. 

Dopo il fermo, l'uomo è stato condotto presso l’ospedale San Luca di Vallo Della Lucania dove è rimasto piantonato dei carabinieri mentre i sanitari gli curavano le ferite riportate durante la fuga. Si trova ora in carcere.

“Siamo esausti, il nostro consiglio non è più quello di tenere duro, bensì quello di fuggire dalla prima linea della sanità in virtù del fatto che le istituzioni continuano ad essere sorde circa determinate problematiche!”, le parole del dott. Manuel Ruggiero, presidente NTI.