Le offshore windfarm sono impianti eolici su piattaforme marine che in Europa producono oggi complessivamente circa 12mila megawatt, che diventeranno 300mila entro il 2050 con investimenti stimati in oltre 800 miliardi di euro. I Paesi di tutto il mondo hanno infatti iniziato a incentivare l’energia eolica offshore, grazie soprattutto alla possibilità consentita dalle nuove tecnologie di realizzare piattaforme galleggianti, non più infisse nel fondale marino: un sorprendente progresso tecnologico che, a fronte di costi certamente più alti degli impianti terrestri, consente di abbattere l’impatto ambientale e dare una spinta all’indipendenza dei sistemi energetici nazionali, la cui fragilità è stata rivelata dalla crisi geopolitica determinata dalla guerra tra Russia e Ucraina.
Energia e sviluppo grazie all'eolico offshore
L’eolico offshore, dunque, nel mondo sta correndo, garantendo energia e sviluppo, mentre in Italia si tratta ancora di una frontiera ancora praticamente inesplorata anche se per i tecnici il versante italiano del Mar Mediterraneo, in particolare al largo delle coste di Romagna, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, Lazio e Toscana, si presenta come una delle fonti più promettenti per garantire gli obiettivi di decarbonizzazione. E sono già una quarantina circa i progetti di impianti eolici offshore flottanti già presentati in Italia, per una produzione capace di dare una risposta importante alla nostra fame di energia, e a basso impatto ambientale e paesaggistico perché questa nuova generazione di impianti offshore è da collocare al largo, lontano delle coste. Se non sarà impressa un’accelerazione all’iter di definizione delle procedure di valutazione e autorizzazione, il ritardo accumulato dal nostro Paese è tuttavia destinato ad aumentare.
Per questo la Next Geosolutions di Napoli, una delle aziende leader in Europa e punto di riferimento in Italia per il marine survey, ovvero nel campo delle indagini geofisiche, geotecniche, ambientali oltre che nella ricerca di UXO- ordigni inesplosi in mare, ha chiamato i maggiori esperti e players internazionali, invitandoli a confrontarsi per condividere professionalità ed esperienze e creare sinergie capaci far partire nel nostro Paese l’eolico offshore, anche in prospettiva degli specifici fondi resi disponibili dal PNRR.
Evento organizzato a Villa Doria D'Angri con l'Università Parthenope
L’appuntamento, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Parthenope – UniParthenope, è per giovedì 15 dicembre, a partire dalle ore 9.00, a Villa Doria D’Angri in via F. Petrarca n.80. Ospite speciale l’University di Gdansk, in Polonia, Paese che con l’Italia condivide ingenti risorse eoliche marine e la necessità di procedure e valutazioni d’impatto chiare, precise ed efficaci. Dopo i saluti istituzionali del Prof. Antonio Garofalo, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope e del Prof. Piotr Stepnowski, rettore dell’Università di Gdansk, e l’introduzione del Prof. Marco Ferretti, ordinario di Corporate Strategy and Innovation Management dell’UniParthenope, ai lavori prenderanno parte Dr. Michele Schiavone, Project CEO for Floating Offshore Wind Portfolio in Italy - Copenhagen Offshore Partners; Prof. Roberto Danovaro, ordinario di Ecology e componente del National Committee of Environmental Impact Assessment & Strategic Environmental Assessment – Università Politecnico delle Marche; Ing. Angela Ariatti, Offshore Wind Business Development Manager - Falck Renewables; Prof. Silvestro Greco, vicepresidente della Stazione Zoologica di Napoli "Anton Dohrn" – Istituto Nazionale di Biologia Marina, Ecologia e Biotecnologie; Prof. Waldemar Surosz, Dean of the Faculty of Oceanography and Geography – UniGdansk; Dr. Klaudyna Swistun, Environmental Manager - RWE Renewables; Ing. Gennaro Di Tuoro, Sales Director & Head of Offshore Business (Italy) - Siemens Energy; Prof. Giorgio Budillon, ordinario di Oceanografia e Fisica Atmosferica – UniParthenope.
Nextgeo: la sostenibilità delle energie rinnovabili offshore
A seguire, il contributo della NextGeo alla sostenibilità delle energie rinnovabili offshore in Europa sarà illustrato dalla Dr. Sharon Demeulemeester, Project Supervisor della Next Geosolutions; e per il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica, in Conference call, della Dr. Paola Brambilla, Ecolawyer, Coordinator of the EIA Commission | Ministry of Environment & Energy Security.
“L’Italia ha delle straordinarie potenzialità per lo sviluppo delle energie rinnovabili dal mare, in particolare per quanto riguarda l’eolico galleggiante a largo. Si tratta di energia pulita, sicura, a basso costo e continuativa che potrebbe in pochi anni colmare il nostro fabbisogno energetico – spiega il Prof. Roberto Danovaro, tra i massimi esperti mondiali in biodiversità e salute degli oceani, componente della Commissione nazionale Impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica - È tuttavia necessario farlo senza impatto ambientale, nel rispetto degli ecosistemi marini e della loro biodiversità. Per questa ragione la Commissione di valutazione impatto ambientale del Ministero dell’ambiente ha sviluppato le procedure più rigorose e fornito agli operatori i criteri più trasparenti di compatibilità per garantire la sostenibilità di questa forma di energia rinnovabile, restituendo al contempo indicazioni rapide, chiare e omogenee a tutti i proponenti interessati. In questo modo l’Italia potrebbe presto ricoprire il ruolo di leader nella produzione di energie rinnovabili con eolico a mare nel Mediterraneo”.