Santa Paolina

Minacce ad Alfonso Gnerre, annullata l’ordinanza per uno degli indagati. Per M.E. difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero è stata annullata la misura degli arresti domiciliari. Accolto il ricorso presentato dal suo avvocato che ha evidenziato l’inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dal testimone in assenza di avvocato. I giudici della VI sezione della corte di Cassazione hanno annullato senza rinvio.

Intanto per i due indagati è stato disposto il giudizio immediato per M.E e R.F. difesi rispettivamente dagli avvocati Gaetano Aufiero e Patrizio Dello Russo. Il processo per i due inizierà il prossimo 27 gennaio, davanti al tribunale collegiale presieduto dal Giudice Lucio Galeota, con le accuse di intralcio alla giustizia gravato dal metodo mafioso.

 

Alfonso Gnerre fuggiva dal Nuovo Clan Partenio

Per un lungo periodo di tempo si erano completamente perse le tracce di Alfonso Gnerre, fuggito volontariamente perché vittima di usura. Una volta ritrovato il 31enne di Santa Paolina ha racconto agli inquirenti di essere vittima di usura e di aver ricevuto delle minacce per condizionare la sua testimonianza in aula sui presunti sodali. Il 31enne ha raccontato che i due M.E. e R.F. - ritenuti vicini all’organizzazione malavitosa denominata “Nuovo Clan Partenio” - in due distinte occasioni e in piena fase di istruttoria dibattimentale lo avrebbero avvicinato minacciandolo e imponendogli di non presentarsi in udienza qualora citato o comunque di testimoniare il falso a favore degli imputati. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di comprendere il reale motivo del suo allontanamento, consentendo, quindi, attraverso accertamenti e svariate attività, l’identificazione dei presunti responsabili nonché al testimone di partecipare regolarmente al processo contro il clan.