Benevento

Quella mattina del 20 maggio del 2019 lui, ultraottantenne, e lei, con qualche anno in meno, erano soli in casa quando avevano sentito trillare il telefono. Aveva risposto il marito, senza immaginare che di lì a poco sarebbe scattata una trappola che li avrebbe impigliati.

Una delle tantissime ai danni delle persone più deboli ed indifese, molto spesso irrisolte. Non in questo caso, almeno a valutare le conclusioni dell'accusa, che ritiene Aniello D'Angelo, un 30ene di Napoli, uno dei due autori – l'altro non è stato individuato- della truffa di cui avevano pagato le spese i due anziani. D

ifeso dall'avvocato Claudio Fusco, D'Angelo era finito in carcere su ordine del gip Vincenzo Landolfi, successivamente era tornato in libertà. I fatti erano accaduti a Melito Irpino: secondo la ricostruzione che ne hanno fatto gli inquirenti, quando aveva appoggiato la cornetta all'orecchio, il pensionato aveva sentito la voce di un uomo che, spacciandosi per un maresciallo dei carabinieri, gli aveva chiesto 15mila euro: soldi che dovevano servire a risarcire una donna che, aveva spiegato il finto militare, era stata investita da un'auto senza assicurazione guidata dal figlio della coppia.

Denaro destinato in parte anche all'onorario dell'avvocato che assisteva la vittima del falso incidente, che, se non fosse stato versato, avrebbe determinato delle conseguenze per il figlio dei due anziani. Facile immaginare il loro sconcerto, la loro comprensibile preoccupazione che aveva azzerato qualsiasi sospetto. Ecco perchè, quando aveva bussato alla porta della loro abitazione, avevano aperto e consegnato al tizio che si era presentato come il figlio del legale, 8mila e 300 euro in contanti, due orologi, due anelli con pietra di brillante, tre collane e due bracciali in oro.

Arraffato il bottino, lo sconosciuto era andato via, facendo perdere le sue tracce. Solo dopo alcune, quando si erano rese conto di essere state raggirate, le vittime avevano dato l'allarme, innescando le indagini dei carabinieri, che erano risaliti a D'Angelo, già a giudizio dinanzi al Tribunale di Benevento.