Ischia

Le accuse di abusivismo piovute sulle case distrutte a Casamicciola subito dopo la tragedia sono state 'come l'acqua calda sul cotto'. Usa un detto popolare il vescovo di Ischia e Pozzuoli, Gennaro Pascarella, in occasione del primo dei funerali delle vittime della frana del 26 novembre. A Lacco Ameno, in una chiesa silenziosa e gremita, il presule ha celebrato le esequie di Eleonora Sirabella e Salvatore Impagliazzo, in forma privata come saranno anche i prossimi funerali delle altre vittime.

"C'è il tempo per ogni cosa, ora è il tempo di piangere con coloro che piangono e condividere il loro dolore; chi è sommerso da quello della perdita dei propri cari e anche chi ha perso la sua casa o l'ha vista gravemente danneggiata ha sentito alcune valutazioni a caldo sulla posizione delle loro abitazioni, come recita un proverbio popolare "Su cotto l'acqua calda": ci sarà poi il tempo delle analisi e degli interventi per prevenire altri disastri, ora è tempo della vicinanza e della condivisione, è tempo della preghiera", ha detto monsignor Pascarella.

"E' difficile pronunciare parole che esprimano e leniscano la sofferenza dei parenti delle vittime in questo momento; in questo evento drammatico che tutti ci ha scossi e che ha aperto ferite profonde in loro ed ha provocato domande anche rivolte a Dio le nostre parole rischiano di diventare vuote, inopportune. La nostra presenza è per pregare, la fede non toglie il dolore ma aiuta ad affrontarlo; Eleonora e Salvatore dovevano sposarsi e perciò mi sono venute in mente le parole della Bibbia, forte come la morte è l'amore, le sue vampe sono una fiamma del Signore, le grandi acque non possono spegnere l'amore e né i fiumi travolgerlo", ha concluso.