Benevento

Nulla di fatto, ancora. Nel consiglio straordinario della Camera di Commercio Irpinia Sannio permane il muro contro muro: Bruno non vuol saperne di dimettersi “Neanche se mi sparano” ha detto, e possibilità di andare avanti, senza numeri, non se ne intravedono.
Dal presidente rilievi sulle condizioni, ritenute pesanti, della Camera di Commercio di Benevento, sostenendo che il commissariamento è la situazione migliore a questo punto.
Poi diversi consiglieri, la maggioranza, hanno lasciato la seduta.

Gli accordi

Il problema è sempre quello, gli accordi venuti meno, di cui Pesce, leader della Cna di Avellino ha chiesto conto sia in consiglio che ai microfoni di Ottochannel: “Bruno è stato eletto senza presentare un programma e addirittura senza presentare una candidatura, uscendo dall'urna sulla base di accordi fatti prima della sua elezione. Abbiamo chiesto se fossero vere le notizie che vengono fuori, e che vengono fuori dalla sua maggioranza, da La Stella a Catauro. Viene fuori ci fossero accordi su Valisannio, sul ticket alla presidenza due anni e mezzo più due anni mezzo tra lui e La Stella...Non abbiamo avuto risposta”.

Dimissioni unica via

E sugli accordi Pesce ha incalzato in consiglio, chiedendo dei patti di alternanza al vertice, della Valisannio, della Vicepresidenza, di posti in giunta garantiti pur senza averne poteri, della ventilata ipotesi di liquidazione della Valisannio: “Forse Bruno non aveva capito che la Giunta fosse votata dal consiglio, pensando fosse di designazione del presidente, promettendo posti a destra e a manca e si è ritrovato in questa condizione”.
Ma al netto di tutto la soluzione sarebbe solo una: le dimissioni: “Non può certo chiedere a noi di essere responsabili: lo siamo stati fini dall'inizio assumendo una posizione di attesa. Nel senso: se hanno la maggioranza vanno avanti, altrimenti servono le dimissioni.
Ma qui si assume una terminologia sconfortante: dire “non vado via neanche se mi sparano” è sconcertante, parla di ricatti, di gente che deve confessare qualcosa...dovrebbe dirci lui di cosa parla. Finora l'unica cosa che emerge è il suo comportamento di sufficienza nei confronti dell'istituzione. Deve rimettere il mandato, ricandidarsi e verificare se ci siano i presupposti per ricandidarsi”.