Benevento

(f.s.) Gli annali del calcio riportano 291 partite giocate nelle file dei ducali, coppe comprese. Per Fabio Cannavaro è un ritorno alla squadra che gli ha aperto le porte del calcio internazionale, il ricordo di 7 anni indimenticabili e ricchi di successi. Lo ha ripetuto tante volte: lui da Napoli non sarebbe mai voluto andar via, ma Ferlaino gli parlò chiaramente: “O vai al Parma o falliamo e ti prendi la colpa”. Cominciò con quelle parole crude l'avventura emiliana di Fabio. Dopo una trattativa convulsa nell'estate del 95 che portò a Napoli il centrocampista Pizzi, il difensore Ayala e un assegno che superava i 10 miliardi. Cannavaro rimase a Parma fino al 2002 vincendo due Coppe Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa italiana, sfiorando lo scudetto nel 96/97, terminando al secondo posto alle spalle della Juventus. 

Non sarà questa la prima volta da avversario al Tardini, dove è tornato con le maglie di Inter e Juve, ma da allenatore sarà un battesimo assoluto. Ritroverà Fabio Pecchia con cui ha condiviso le prime esperienze nel Napoli, ma soprattutto Gianluigi Buffon, che non sarà della partita per problemi fisici, ma che l'attende per un incontro assolutamente suggestivo tra i due giocatori che detengono il primato di presenze in azzurro.

Da ex e da calciatore il Parma lo ha battuto quattro volte, due proprio al Tardini. Occasioni datate ormai: una volta violò il campo emiliano con la maglia della Juve (2-1, il 25 settembre 2005), un'altra con quella dell'Inter (2-1 il 22 dicembre 2002). Quella ottenuta con la maglia nerazzurra fu una partita che certamente Fabio non ha dimenticato: servì l'assist a Di Biagio per il primo gol e si incrociò col fratello Paolo, che in quella stagione giocava proprio nel Parma. Due precedenti che torneranno certamente alla mente dell'ex campione del mondo, che avrà tanti problemi da risolvere in questa sfida coi gialloblù per provare ad uscire indenne dal vecchio Tardini. O magari, chissà, proprio di ripetere quelle gesta di tanti anni fa.