Capaccio

Presunto mobbing nei confronti di un vigile urbano a Capaccio Paestum. A denunciare il caso è la FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) con il segretario territoriale, Rolando Scotillo.Secondo il sindacato, il vigile urbano sarebbe stato costretto a scrivere i verbali sull'agenda, praticamente in un ufficio senza né carta né penna. 

La nota 

«Dal piantonamento domiciliare allo sgabuzzino: vigile urbano costretto a scrivere i verbali sull’agenda. Un presidio ‘temporaneo’ di legalità in un bene confiscato si trasforma in stanza delle punizioni per il vigile dissidente. Nel presidio a Licinella dei caschi bianchi di Capaccio Paestum manca persino carta e penna. Una stanza con scrivania e due sedie, senza linea telefonica, computer e stampante è la sede svolge servizio ‘da solo’ il vigile urbano che da tempo dichiara uno stato di disagio. Un ‘esilio’ annunciato già da tempo e che si è palesato dopo le denunce fatte circa le progressioni con relativi punteggi» scrive il sindacato. 

La denuncia

Quindi, il sindacato FISI scende in campo al fianco del vigile urbano: «Stiamo analizzando le azioni da mettere in campo per il mancato rispetto del CCNL - dichiara Rolando Scotillo - nella vicenda del nostro iscritto si sta attuando un vero e proprio linciaggio psicologico oltre che la mancata osservanza delle leggi circa i luoghi di lavoro, la tutela della salute del lavoratore».

 Azioni sindacali e non solo la Fisi ha attivato il proprio pool di medici legali e avvocati per verificare l’attuazione di un vero e proprio mobbing nei confronti del vigile urbano.