Benevento

“Nella evoluzione della regolamentazione finanziaria in corso bisogna tener conto delle specificità delle Pmi europee, se vogliamo aiutare le piccole e medie imprese a mantenere la propria competitività in contesti internazionali. Tre sono le priorità da seguire: nuove ulteriori misure di sostegno al debito, regole di Basilea III più ‘leggere’ a sostegno delle piccole e medie imprese, standard ESG semplificati a misura di Pmi in grado di garantire la corretta finanza di transizione”. Così Pasquale Lampugnale, vice presidente nazionale Piccola industria Confindustria con delega ad Economia, Credito, Finanza e Fisco, intervenuto nel corso del quarto Business Forum Trilaterale fra le associazioni confindustriali italiana, francese (Medef) e tedesca (Bdi) conclusosi venerdì 2 dicembre a Roma.

Imprese in difficoltà dopo la pandemia

Alle sfide della finanza corporate è stato dedicato il panel al quale ha partecipato l'esponente sannita di Confindustria Lampugnale, che ha spiegato: “Negli ultimi anni, anche a causa del Covid, le aziende hanno aumentato il loro indebitamento minando la propria capacità di investire. E’ necessario pertanto un impegno congiunto da parte delle istituzioni nazionali ed europee per sostenere le imprese con misure straordinarie in grado di consentire loro di sostenere il debito in essere e aumentare la disponibilità di liquidità, modificare le norme bancarie europee sugli aiuti di Stato e sostenere l'accesso delle imprese ai finanziamenti attraverso garanzie pubbliche, incoraggiare la rinegoziazione dei debiti bancari su scadenze più lunghe per migliorare la sostenibilità del debito ed evitare effetti negativi sul loro merito creditizio”.

“Misure di tolleranza come la moratoria sui debiti o la rinegoziazione dei termini di rimborso – continua Lampugnale - si sono dimostrate efficaci nel sostenere le imprese sane ad affrontare difficoltà temporanee. Tuttavia, le norme sulla definizione di default fornite dal regolamento bancario europeo possono scoraggiare le banche nel concedere misure di tolleranza. E’ urgente allora cambiare queste regole, così come è stato fatto durante la pandemia. A livello europeo, Confindustria ritiene utile modificare il "TCF - Temporary Crisis Framework for State Aid measures” aumentando da 6 a 15 anni le scadenze dei prestiti garantiti, in modo da rafforzare la struttura finanziaria delle imprese e fornire loro liquidità immediata utile a pagare le bollette energetiche. A livello nazionale, viene evidenziata invece la necessità di rafforzare i regimi di garanzia pubblica gestiti dal Fondo di Garanzia PMI e SACE fino al livello massimo consentito dal TCF”.

“E’ importante - sottolinea ancora Lampugnale - che la finalizzazione delle regole di Basilea III a livello comunitario, pur garantendo la stabilità finanziaria, tenga conto delle specificità delle imprese europee e non comporti esclusivamente aumenti significativi dei requisiti patrimoniali”. E dunque Lampugnale ricorda che “l'Autorità bancaria europea ha recentemente stimato che l'introduzione delle nuove regole, così come proposto dalla Commissione europea, comporterebbe un aumento del 15% dei requisiti patrimoniali per le banche. Per questo motivo – afferma - come Confindustria abbiamo espresso la preoccupazione che un ulteriore inasprimento delle norme prudenziali possa sollevare problemi di finanziamento, in particolare per quanto riguarda le Pmi”.

Imprese e sostenilibilità

Altro tema trattato da Lampugnale nel suo intervento è la finanza sostenibile fra banche, grandi e piccole imprese. “Le imprese, in generale, stanno sostenendo la transizione sostenibile: quasi il 70% delle aziende manifatturiere in Italia con almeno 3 dipendenti, infatti, ha intrapreso volontariamente, e cioè oltre gli obblighi di legge, azioni volte a ridurre l'impatto delle proprie attività sull'ambiente”.