E' una circostanza che per anni ha riempito l'inchiesta per omicidio e violenza sessuale – ipotesi poi archiviate- e che continua ad essere determinante: dove era tra le 20.38 e le 21.02 del 19 giugno del 2016 la Polo degli imputati? Nessun dubbio per l'accusa: era ferma all'interno del resort. Una conclusione basata sull'analisi dei dati forniti dal Gps della macchina che la difesa reputa non attendibili Perchè in quell'arco temporale i dati erano stati segnati da un codice d'errore, e la stessa società che li aveva raccolti, peraltro in una giornata che era stata piovosa, non li aveva per questo validati.
Argomento delicato che avrebbe dovuto occupare l'udienza del processo a carico di Daniel, ora 27enne, e la sorella Maria Cristina, 36 anni, difesi dall'avvocato Salvatore Verrillo, a giudizio per abbandono di minore in relazione alla tragica fine di Maria, la bimba di 9 anni che era stata rinvenuta senza vita, annegata, nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino.
E' su questo che dovevano deporre i due consulenti del Pm e quello - Franco Gismondi – della difesa, ma tutto è slittato al 13 gennaio. Spazio ad altri testimoni: tra gli altri, il gestore del pub che si trova nel resort, che ha sostenuto che a quell'ora c'era solo parcheggiata la vettura del cuoco, ed una dipendente.
Il papà e la mamma di Maria, parti civili, sono rappresentati dagli avvocati Fabrizio Gallo e Serena Gasperini.