Castellammare di Stabia

Alla presenza delle più alte cariche militari, civili e religiose in Cattedrale si è festeggiata la ricorrenza di Santa Barbara, patròna della Marina Militare. Alla solenne celebrazione hanno preso parte la Dott.ssa Amalia Sorrentino, il Comandante della Compagnia Carabinieri il Maggiore Carlo Venturini, il Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza il Capitano Nicola Caliandro ed il Comandante della Polizia Locale Dr. Antonio Vecchione.

I saluti del capitano di fregata Rosamarina Sardella al personale e ai familiari

La celebrazione è stata organizzata congiuntamente dal Direttore dello Stabilimento Produzione Cordami dell’Agenzia Industrie e Difesa Capitano di Vascello Alessandro Matrone e dalla Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia. Il Comandante della Capitaneria di porto il Capitano di Fregata Rosamarina Sardella, nel salutare i presenti, ha rivolto un affettuoso saluto a tutto il suo personale dipendente ed ai rispettivi familiari, esprimendo stima per l’intenso lavoro svolto a favore della collettività.

Erano presenti anche rappresentanze di insegnati ed alunni degli Istituti Scolastici Vitruvio e Severi di Castellammare di Stabia e dell’Istituto Nautico “Nino Bixio” di Piano di Sorrento e varie associazioni combattentistiche e d’arma come le Associazioni dei marinai d’Italia di Castellammare di Stabia, Pompei ed Avellino, autorevoli custodi dei valori e delle tradizioni dell’intero mondo della difesa e di promotori della cultura militare presso la società civile.

La storia della Santa patrona della Marina Militare

La ricorrenza di Santa Barbara, ha ricordato il Comandante Sardella, si ripropone di essere occasione privilegiata per sottolineare lo spirito di altruismo che contraddistingue l’agire professionale di tutto il personale della Marina Militare e la storia della sua Santa Patrona Santa Barbara.
Si narra che Barbara di Nicomedia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro, che "al quattro del mese di dicembre” dopo averla uccisa fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi. Santa Barbara fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona "di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa".

L'invenzione della polvere da sparo e la devozione alla Santa

La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l'invenzione della polvere da sparo, ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha affisso sulle pareti un'immagine della Santa
"perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare. Papa Pio 12° nel 1951 la proclamò a Celeste Patrona; ogni 4 dicembre gli uomini della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente e degnamente la loro Santa Patrona