Benevento

Fabio Cannavaro ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Il tecnico giallorosso ha parlato del lavoro che sta svolgendo sulla panchina del Benevento Calcio: 

"La vittoria di Ferrara ci è servita a lavorare in serenità. Abbiamo altri problemi da risolvere. Ho avuto una dozzina di calciatori fuori. Ma ho un gruppo eccezionale. Sono stati bravi i ragazzi a reagire alle difficoltà. A compattarsi. Contro Spal e Reggina gare difficili. Le polemiche del Granillo? Gli arbitri possono sbagliare. Tuttavia nell'azione del gol contestato, il mio giocatore non fa volume davanti al portiere amaranto e non partecipa all'azione. Poi con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Io penso che se uno è più forte in campo quasi sempre vince. Le polemiche non le alimento". 

SCELTE - "Quando non ho accettato di guidare la Polonia, ho fatto una scelta sbagliata. Poi solo rumors. E mi sono reso conto che mi sarei dovuto mettere in discussione per non restare a piedi un altro anno. Comunque, a convincermi non è stato il presidente, ma il direttore Pasquale Foggia, mio amico. Anche se le ambizioni di Vigorito hanno fatto il resto". 

CRESCITA. "Il Benevento cresce ogni giorno. Io vorrei dare qualcosa ai miei nelle motivazioni e nella mentalità che ho dovuto praticamente ricostruire. La squadra era abituata a ragionare poco. Si basava molto sui duelli. Ma non per responsabilità dell'allenatore precedente. Poi gli infortuni a raffica: Tello, Farias, Simy, per esempio, non li ho mai avuti. E non sono i soli. Inoltre non è facile quando si subentra. Vuol dire che qualcosa si è sbagliato all'inizio e rimediare non è scontato. Serve lavoro per ricostruire. Sappiamo di avere un organico importante e ce la giocheremo sino alla fine. Ora testa al Palermo. I ragazzi hanno capito che ce la possiamo giocare con tutti. Se ci ricompattiamo risaliremo. Ci sono antagoniste forti, ma il nostro destino lo decidiamo noi". 

MERCATO - "Non ho ancora fatto richieste. Abbiamo tanti giocatori fuori. Faremo valutazioni mirate per accrescere le nostre potenzialità. Ma al completo questa squadra vale". 

MIGLIORAMENTI - "Servono strutture. E i grandi risultati ottenuti in passato non sono garanzie per il futuro. Il presidente ha capito le difficoltà del momento e ci sta vicino". 

DIMISSIONI - "Un atto dovuto per fare chiarezza. Quando non arrivano i risultati bisogna trarre le conseguenze e assumersi le proprie responsabilità. Io e il direttore sportivo siamo amici. Ma non è stato un tentativo di abbandono. Anzi. Il fatto che sono state respinte le dimissioni ha dato forza a me e responsalizzato il gruppo".