Nell’isolamento della mia quarantena da positivo al Covid19, a sofferenza si aggiunge sofferenza, ho appreso infatti con vivo dispiacere dal figlio Maurizio la scomparsa del M° Generoso La Sala, uomo mite, persona perbene, di quelle che oggi è sempre più difficile incontrare. – Esordisce così lo Storico dell’Arte Alberto Iandoli, Curatore e Conservatore del Museo Civico di Villa Amendola ad Avellino il suo ricordo dell’artista Generoso La Sala, annoverato tra le figure di spicco dell’arte in Avellino e in Irpinia dalla seconda metà del ‘900 ad oggi. – Generoso La Sala – ha continuato Iandoli – occupa con la sua ricca e variegata produzione artistica che copre un arco temporale di circa sessant’anni un posto importante in una locale storia dell’arte, dal respiro però decisamente più grande, che valica cioè abbondantemente i confini della città di Avellino e della sua provincia. L’arte di Generoso La Sala che ha spaziato, con esiti positivi, dalla pittura alla grafica, e dalla scultura alla ceramica ha impresso sin dall’inizio, sin dai suoi esordi che risalgono alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, una impronta tanto e così profonda da restare ben visibile sino ad oggi, influenzando sicuramente tante generazioni di artisti successivi alla sua, che nell’arte del M° La Sala hanno visto sempre una ricca fonte da cui attingere insegnamenti. E di insegnamenti il M° Generoso La Sala – ha proseguito Alberto Iandoli – nella sua lunga esistenza ne ha trasmessi tanti, e non solo nel campo dell’arte dove come pocanzi dicevo occupa sicuramente un posto d’onore, ma di insegnamenti ne ha impartiti tanti, e a tanti, anche col suo porsi sempre verso l’altro con umiltà e capacità d’ascolto, che nel giudizio poi non era mai di rimprovero o prevaricazione dell’altro.
Addio al maestro Generoso La Sala, il ricordo di Alberto Iandoli
L'artista è tra le figure di spicco in Irpinia dalla seconda metà del '900 ad oggi
Redazione Ottopagine
Il cordoglio del Curatore e Conservatore del Museo Civico di Villa Amendola