Benevento

Una – Katia Lombardi (avvocato Alessandro Della Ratta), 41 anni, di Sant'Agata dei Goti - si è avvalsa della facoltà di non rispondere alla guardia di finanza nel corso dell'interrogatorio al quale è stata convocata, e non è escluso che facciano altrettanto anche gli altri due indagati: Antonio Spina (avvocato Luigi Giuliano), 30 anni, di Santa Croce del Sannio e Giuseppe Colangelo (avvocato Angelo Leone), 56 anni, di Torrecuso.

Sono le tre persone coinvolte nell'inchiesta, sfociata alcuni giorni fa in un sequestro preventivo di beni, che ha ipotizzato l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Spina, in particolare, è stato chiamato in causa come titolare di ua ditta di allevamento di pollame a Morcone, Colangelo e Lombardi come legali rappresentanti – il primo dal gennaio del 2008 al luglio del 2015, l'altra dall'agosto del 2015 – della 'Soluzioni srl', un'impresa con sede a Torrecuso.

Tutto ruota, secondo gli inquirenti, attorno ad un finanziamento comunitario per un importo complessivo di oltre 500mila euro chiesto da Spina ed erogato dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Dall'attività investigativa sarebbe emerso – aveva scritto in una nota dil procuratore Aldo Policastro – che la stessa società avrebbe “beneficiato di fatture per operazioni inesistenti emesse da una azienda del settore edilizio e concernenti la realizzazione di un capannone da destinare ad allevamento avicolo. Sulla base di tali fatture l’A.G.E.A. ha erogato il contributo per un importo di oltre 500.000 euro”.

A detta della Procura e del Gip, “la società che aveva emesso le fatture non aveva la struttura ed il personale idoneo a garantire la prestazione d’opera e non risultava stipulato tra le due imprese alcun contratto d’appalto relativo ai lavori edili. Inoltre è emerso che il capannone era stato realizzato in parte da un’altra società e in un periodo diverso”.