Dal 22 al 29 agosto 15 volontari da tutta Italia a Quindici per contribuire al cambiamento del comune irpino che parte dai beni confiscati ai clan. E' stata presentata questa mattina ad Avellino, presso la Bottega Equomondo, la quarta edizione dei campi formativi Estate Liberi. Come ogni anno, quindici ragazzi provenienti dal nord e dal centro Italia alloggeranno per una settimana nel paese del Vallo di Lauro all'interno di un oratorio, alla frazione di Bosagro, messo a disposizione dalla Curia Vescovile di Nola.
I volontari saranno impegnati per metà giornata nella manutenzione dei beni confiscati alla camorra, in particolare all'interno di Villa CentoQuindici Passi, che si sta trasformando in un maglificio artigianale. Inoltre, dedicheranno alcune ore anche a lavori di pulizia e manutenzione di alcune strade e piazze di Quindici. Nei pomeriggi, invece, saranno protagonisti di incontri di formazione alla presenza di ospiti istituzionali che li aiuteranno a comprendere i fenomeni criminali che per anni hanno insanguinato il Vallo di Lauro. Tra gli ospiti più prestigiosi il procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo, Marco Cillo assessore ai servizi sociali del comune di Avellino, gli onorevoli Valentina Paris e Giancarlo Giordano, lo scrittore Giovanni Sperandeo autore del libro La Faida.
I ragazzi avranno poi l'opportunità di incontrare i familiari delle vittime di camorra, Rosalinda Santaniello, figlia di Antonio Santaniello, e Carmine Ercolino, amico di Nunziante Scibelli. Per Francesco Iandolo, referente del coordinamento provinciale di Libera, «Il progetto Estate Liberi punta essenzialmente a dare un contributo al contrasto e alla lotta ai fenomeni camorristici, che non può e non deve essere un impegno delle sole forze dell'ordine o della magistratura, ma che invece parte proprio dalla società civile». «La presenza dei volontari a Quindici - ha poi aggiunto Iandolo - dimostra che il Vallo di Lauro non è solo camorra, ma che la non camorra non è quella di chi si volta dall'altra parte e fa finta di niente, ma di chi si impegna in prima persona».
Rocco Fatibene