Il Governo ha deciso per lo stop al reddito di cittadinanza, scatta la protesta di cittadini e referenti del Movimento Cinque Stelle e non solo. Secondo quanto annunciato già dal 2023 le domande non verranno più accolte e verranno introdotti nuovi sussidi. Ma scatta la protesta. Dai portavoce dei quartieri in cui sono tanti i percettori della misura a sostengo, ai referenti del Movimento Cinque Stelle, coro unanime in difesa Rdc.
A Scampia si annuncia la protesta
A Scampia a Napoli si annunciano le barricate. Si tratta di uno dei quartieri difficili, dove sono migliaia le famiglie che vivono in condizioni di povertà e la zona con il maggior numero, a Napoli, di percettori del sussidio.
Ciampi: l'indigenza non è una scelta di vita
“Minacciare brutalmente e cinicamente di togliere il Reddito di Cittadinanza significa non sapere che la miseria o l’indigenza non sono scelte di vita ma condizioni che si creano nelle società, senza giustizia sociale. Il tutto senza dimenticare che: togliere il reddito in zone come quella, ad esempio del quartiere Scampia di Napoli, significa scatenare un terremoto sociale, e favorire l’avanzata delle criminalità”.
"Colpisce l'accanimento del governo"
Così il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Vincenzo Ciampi. “Colpisce l’accanimento emotivo con cui la propaganda va avanti – spiega Ciampi -. Colpevolizzare i poveri accertati è una scelta molto grave, spiega il consigliere Regionale -. Difendere questa misura, certo, non significa non effettuare i controlli giusti e necessari. Vanno colpiti i furbetti, fatti fuori gli ingiusti percettori, ma va mantenuta la misura in favore di tutte quelle persone e famiglie, che grazie al Rdc sono riuscite a mettere un piatto a tavola”.
Benfenati: leggi di macelleria sociale
“Questo governo sta mettendo in campo delle leggi di macelleria sociale - spiega Omero Benfenati, del Comitato Vele-. Questa misura deve essere tutelata per garantire la dignità di uomini e donne che sono riusciti ad andare avanti grazie al sussidio”.