Furore

Anticamente era “Terra Furoris”. Un nome che derivò proprio dalla particolare furia che il mare assume nei giorni di tempesta al fiordo di Furore. Una furia che oggi ha travolto due turisti argentini: una donna di 36 anni è morta, il marito 52enne si è salvato grazie all'intervento di Luigi Perrelli, un residente per il quale la spiaggia del Fiordo è una sorta di seconda casa. Stamattina, intorno alle 9.30, stava passeggiando sulla sabbia con il suo cane quando ha incrociato la coppia di argentini. Lui gli ha scattato qualche foto, poi hanno ripreso la scala per risalire.

Il racconto del soccorritore

«Si sono fermati per fare qualche altra foto nonostante le condizioni del mare non lo permettessero», ha raccontato Luigi Perrelli ad Ottochannel. «È arrivata un'onda e li ha trascinati giù. Io ho fatto il possibile per cercare di salvarli, ci sono riuscito con una persona che ha afferrato la corda ma purtroppo l'altra persona era già riversa con la schiena verso su e c'erano onde forti che non permettevano di andarla a prendere». Il marito è rimasto sempre cosciente, seppur in stato di choc. La donna, invece, è stata travolta dalle onde e trascinata via. «Il rumore del mare è molto forte, non ho sentito urlare. Ma penso che non abbiano nemmeno urlato. Io ho visto quello che è successo e sono intervenuto».

La ricostruzione

Il corpo della turista è stato recuperato a diversi metri di distanza da una motovedetta della Guardia Costiera di Amalfi, guidata dal comandante Oronzo Montagna. I due sudamericani soggiornavano a Positano e questa mattina avevano fatto tappa al fiordo di Furore. In maniera imprudente, però, si sono incamminati lungo le scale per scattare qualche foto, fermandosi in punto nel quale sono stati travolti dal mare in tempesta. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno.

«Fiordo bello e selvaggio»

«Il fiordo è così tanto bello quanto selvaggio», sottolinea Luigi Perrelli. «Quando ci sono questi fenomeni di mare grosso la natura va rispettata e andrebbero rispettati anche i segnali d'interdizione che il Comune aveva messo. Purtroppo queste cose possono succedere, non voglio dare colpa ai turisti ma la natura va rispettata».