Di porla all'esterno, vista la pioggia, non c'è stato verso. E allora simbolicamente è stata posta all'interno del “Cubo” la prima pietra del Palaunisannio, palazzetto dello sport dell'ateneo sannita, alla presenza del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Università in campo per la crescita di Benevento
“Non ci piace fare le fanfare quando otteniamo i finanziamenti – ha dichiarato il Rettore dell'Ateneo Sannita Gerardo Canfora – ma quando posiamo le prime pietre. Speriamo che questo sia soltanto uno degli appuntamenti che potremo offrire come occasione di crescita non solo per l'Università, ma anche per la Città”.
Benevento sempre più europea
Non c'era il sindaco Mastella, a Bergamo per impegni istituzionali, sostituito dal vicesindaco Francesco De Pierro: “Con Unisannio abbiamo scritto pagine importanti per la città, l'università è infatti centrale come presidio per Benevento e col Comune è stata creata una partnership di assoluta eccellenza. Il progetto di palazzetto arricchisce e impreziosisce la città di Benevento: rappresenta un gioiellino in una città sempre più moderna ed europea nell'organizzazione dello spazio urbano e che si inquadra tra quelle città di provincia, come Pisa o Urbino, che hanno puntato decisamente sulel università come elemento propulsore”.
Ha illustrato i progetti in essere e realizzati il direttore Basile, che ha chiarito come l'Unisannio punta ad essere un vero e proprio campus urbano, sfruttando e rivitalizzando aree del centro urbano di Benevento.
De Luca: "Fermare esodo giovani"
Poi il governatore De Luca ha fatto il punto, sull'università e non solo: “Bisogna fermare l'esodo di giovani e per questo la Campania ha puntato sulle Università nelle aree interne. Il direttore Basile prima parlava del meccanismo infernale in vigore in Italia: dicono che sia la spesa storica ma in realtà è qualcosa che aumenta il divario tra nord e sud.
I fondi statali vengono rapportati al sostegno che le regioni danno all'università così sì finanziano realtà più ricche deprimendo realtà in difficoltà. Noi abbiamo deciso di invertire il trend investendo risorse importanti anche per far incrementare le risorse statali. Unisannio è un'eccellenza”.
Bilancio regionale
Gestiamo un bilancio che sconta ogni anno 600milioni di debito, 250 di questi legati a debiti della sanità degli anni '90, quando si “gavazzava” e si facevano clientele, un sistema che ha prodotto 10 miliardi di debiti e il commissariamento. Noi pagheremo per quei debiti fino al 2034, quindi diversamente dai colleghi del nord noi ogni Capodanno non lo festeggiamo coi fuochi d'artificio, ma staccando un assegno da 600 milioni di euro.
Decrescita demografica
Abbiamo da affrontare problemi difficili, il principale è la decrescita demografica che può portare, secondo Svimez, il sud ad avere metà della popolazione attuale nel 2050. E' un dato drammatico che dovrebbe vedere l'impegno di tutta la classe dirigente. L'Italia rischia di diventare un paese di quarta serie, ma non abbiamo concertazione di energie per arrivare all'obiettivo. Dovremmo combattere, perché non abbiamo una classe dirigente che ha la qualità politica per risolvere il problema.
Divario Nord – Sud
La Germania ha avuto una situazione simile col divario tra l'est e l'ovest, ma hanno avuto la forza politica ed ideale di affrontare il problema e di risolverlo in 25 anni: quella è una classe dirigente. Non come chi parla dei concetti di patria e nazione senza fare scelte conseguenti.
Per risolvere il problema in Italia dovremmo fare due cose:
- -la prima è un piano per il lavoro per i giovani del sud. Noi a gennaio faremo un nuovo concorso per la pubblica amministrazione, perché il dato drammatico è che i giovani se ne vanno, e che il 40 per cento di loro è laureato. Il concorso sarà per altri 5mila posti nella Pa in Campania: i Comuni dovranno segnalarci vuoti in pianta organica. In generale ci vorrebbe un concorso da 300mila posti per i giovani del sud: questo fa una classe dirigente, perché nessuna economia, neppure quella privata funziona senza una pubblica amministrazione efficiente.
- - la seconda è l'unica misura per incentivare gli investimenti privati: defiscalizzazione degli oneri sociali per chi investe nel sud a tempo indeterminato.
Dovremo combattere per un meridionalismo serio: eliminando il puncinellismo, perché la Regione Campania può vincere la sfida.
Non certo però con bozze di autonomia sgangherate come quella di Calderoli, con cui abbiamo cominciato a fare la guerra per ragioni ovvie. Vorrebbe che ci fosse una compartecipazione fiscale per il nord, ovvero che l'Iva venga lasciata per il 95 per cento laddove viene pagata...visto il divario fiscale che c'è tra regioni del Nord e regioni del Sud questo produrrebbe un allargamento insopportabile delle differenze. Non hanno capito che se rimane solo la Padania l'Italia, che già conta poco, non conterà più niente perdendo il sud.
Però intanto il Governo già lavora per spostare risorse da Nord a Sud: c'è il Fsc che è ancora bloccato, sono risorse per 20 miliardi di cui 5 toccherebbero alla Campania.