Terza per ingaggi, quartultima in campo: l'Avellino chiuderà il quattordicesimo turno del campionato di Serie C al diciassettesimo posto della classifica del girone C (clicca qui per la graduatoria) con soli 13 punti all'attivo. A Picerno ecco di nuovo i lupi ripiombare nella crisi, certificata dalla seconda sconfitta consecutiva, la settima di tutto il percorso fin qui in campionato e di queste 6 sono arrivate in trasferta. Il macigno del primo cammino, quello intrapreso con Roberto Taurino, resta pesantissimo ed era condizionante per le velleità da primi posti, ma ora emergono le prime crepe anche nella gestione tecnica di Massimo Rastelli.
Lupi ripiombati in una crisi tecnica di squadra
Da Francavilla Fontana sembrava aprirsi un ciclo diverso con la vittoria all'esordio per il rientrante sulla panchina biancoverde, ma il pari in rimonta col Catanzaro ha probabilmente alterato il contesto squadra riportando sulle nuvole un gruppo che non ha ancora compreso il reale obiettivo stagionale: la salvezza, che è ormai la priorità. Dal pareggio di Foggia, buono per quanto espresso sul terreno di gioco, ma vissuto anche con ore di polemiche lontane dal campo per i disordini registrati allo Zaccheria e che hanno portato all'assenza del pubblico al "Partenio-Lombardi" per il successivo match casalingo, ecco due sconfitte che hanno compromesso decisamente la ripartenza.
Due sconfitte che cambiano ulteriormente la prospettiva
Col Giugliano il colpo del ko è arrivato al primo vero errore commesso, a Picerno l'Avellino ha subito un clamoroso ribaltone, ma al termine di una gara in cui ha subito il gioco e la decisione dei lucani. I rimpianti sono ancora più forti in virtù del vantaggio firmato da Russo: poi il braccio alto di Tito con il rigore trasformato da Diop e il colpo di testa di Garcia, con il difensore del Picerno lasciato completamente solo con la difesa irpina letteralmente immobile sull'incursione del difensore dei lucani hanno portato al sorpasso rossoblu in campo e in classifica.
Pochi gol segnati e disattenzioni difensive nei momenti clou
Anche le scelte del tecnico non hanno pagato a Picerno. Se non fosse per l'apporto di Raffaele Russo, unico valore aggiunto fin qui, l'Avellino avrebbe anche meno dei soli 13 gol realizzati in 14 gare di campionato. Solo il Taranto, la Gelbison e la Juve Stabia hanno segnato meno dei biancoverdi, che condividono la quota 13 con Messina, Fidelis Andria: l'Avellino risulta come un gruppo privo di equilibrio per prove individuali e di squadra, disorientata al primo colpo subito, aspetto che sembrava superato con Rastelli, ma che torna prepotente nelle dinamiche. La settimana si apre con un nuovo faccia a faccia squadra-società, anche perché lo spettro retrocessione, conclamato dall'ingresso vero e proprio nella zona playout, non ammette distrazioni.