Salerno

Il direttore sportivo Walter Sabatini è intervenuto ieri sera, domenica 20 novembre, a Sky Calcio Club. In collegmaento con lo studio ha parlato, tra i vari argomenti, anche della lotta retrocessione e della Salernitana, a cui è ancora fortemente legato. Sabati credere che affinché una squadra possa essere competitiva "ci vuole una coesione psicologica straordinaria, bisogna poter divulgare messaggi nello spogliatoio tramite giocatori e allenatori. A Salerno, se ho fatto qualcosa di buono, è stato scegliere Nicola, che sa sempre affrontare col sorriso gli eventi peggiori, calcisticamente parlando. Bisogna affrontare queste situazioni col pensiero positivo, e questo vale anche per le squadre che stanno lottando oggi per non retrocedere". Già qualche giorno fa, dopo la sconfitta patita dai granata con il Monza sul campo della formazione allenata da Raffaele Palladino, Sabatini difese a spada tratta l'allenatore protagonista di una delle più miracolose e inaspettate salvezze degli ultimi anni: "Solo uno psicolabile potrebbe pensare ad un suo esonero. I 17 punti sono una magia del calcio, ottenuti giocando molto bene. Metterlo in discussione è una perversione."

Sabatini pentito di non essere a Salerno: "Litigato con Iervolino su una stupidaggine"

Uno dei direttori sportivi più amati degli ultimi anni - e non solo a Salerno - ha proseguito nella sua disamina sulla lotta per non retrocedere, affermando di sperare che "nessuno abbia pensato di poter replicare quanto fatto dalla Salernitana l'anno scorso, perché non è una cosa che si può fare sempre". Da lì, si scivola sul rapporto con il patron granata, Danilo Iervolino. "Il presidente della Salernitana è un personaggio forte dal punto di vista imprenditoriale, un uomo sicuro di sé e molto coraggioso. L'avvento di Iervolino è stato decisivo, non ci sono dubbi. Che è successo tra noi? Abbiamo litigato su una vera stupidaggine, su un equivoco. Il dramma della mia vita è che dico immediatamente le cose che penso. Sono pentito di non essere lì: la squadra mi piace e non nego che mi sarebbe piaciuto essere lì a combattere".

La magia di Salerno e dei suoi tifosi: per Sabatini, "quello che c'è lì non si può neanche raccontare"

Così come tanti altri che vivono o hanno vissuto l'ambiente granata, Sabatini ha solo parole al miele per la città e per la tifoseria. "Salerno ha una capacità di amare la squadra che si fa fatica a trovare. Quello che c'è lì non si può neanche raccontare, è gente di fede ed è una cosa difficile da spiegare".