Castelbaronia

Da tempo erano stati segnalati movimenti sospetti in quel fazzoletto di terra a confine tra Flumeri, Castelbaronia e Sturno. Ieri la svolta al termine di accurate indagini che ha portato al sequestro della droga del tipo marijuana da parte della Polizia di Ariano. Gli agenti diretti come sempre in maniera puntuale dal Vice Questore Maria Felicia Salerno hanno individuato e sequestrato una piantagione di canapa indiana. Il ritrovamento, in un’area demaniale, sita nel Comune di Castel Baronia, nella quale era stata posta in essere una fiorente attività di produzione di canapa indiana. Rinvenute numerose piante della sostanza stupefacente dall’altezza di circa 120 centimetri, (eccole alcune in questa foto, durante i rilievi della polizia scientifica) già pronte per essere immesse sul mercato dello spaccio. Da un accurato controllo gli uomini della squadra di Polizia Giudiziaria hanno accertato che la droga rinvenuta era soltanto una piccola parte essendoci segni evidenti di estirpazione di altrettante piante presumibilmente già inserite nel circuito della lavorazione e della vendita. Sul posto sono stati rinvenuti inoltre attrezzi per la coltivazione e la concimazione delle piante di canapa, sottoposti a sequestro. Sono in corso attive indagini volte all’identificazione delle persone responsabili dell' attività illecita. Dell'accaduto è stata informata la Procura della Repubblica di Benevento. Si tratta dell'ennesima operazione da parte della Polizia del tricolle, contro il consumo e spaccio di sostanze stupefacenti in questo territorio crocevia tra l'arianese, l'ufita e la Baronia. Attenzione che resterà altissima soprattutto in occasione della coda del cartellone dell'estate arianese che prevede eventi di grosso calibro e grande afflusso anche da fuori regione in città. "Nulla verrà lasciato al caso - fanno sapere dal Commissariato arianese - l'attenzione sul fronte droga ed altri fenomeni malavitosi, resterà altissima. Confidiamo sempre, così come accaduto in quest'ultimo caso, sulla collaborazione della gente."

Gianni Vigoroso