Napoli

Si apre un anuova fase per il centrodestra in campania. Con l'addio di Stefano caldoro che ha sbattuto la porta di Forza Italia, il partito di Berlusconi rischia di scomparire da Palazzo Santa Lucia mentre l'ex governatore punta alla ricandidatura nel 2025 con il sostegno di Fratelli d'Italia e Lega. 

Ma procediamo con ordine. Le inquietudini e i turbamenti che avevano accompagnato la presentazione delle liste con gli addii eccellenti di De Siano e Sarro, sembravano essere ormai parte del passato. Invece trascorsi poco più di trenta giorni dal voto per le politiche è già tempo di nuovi addii. E questa volta fa ancora più rumore perché a sbattere la porta è Stefano Caldoro, da quindici anni protagonista indiscusso del centrodestra per Palazzo Santa Lucia, anche se l'ex governatore ha sempre tenuto gelosamente a sottolineare la sua matrice riformista con il Nuovo Psi. Ma la notizia era nell’aria da giorni. Da quando già due settimane fa Caldoro aveva manifestato il suo malumore rispetto all’esclusione di un rappresentante del Mezzogiorno dalla scelta dei ministri azzurri del governo Meloni. Poi la nomina di Tullio Ferrante come sottosegretario alle Infrastrutture è stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.

lo strappo di Caldoro e la lettera a Berlusconi: "Caro presidente..."

Lo strappo si è consumato ufficialmente solo questa mattina, dopo che Caldoro ha protocollato le dimissioni dal Dipartimento Autonomie. Per l'ex governatore “ il Sud nel governo è sottostimato”. In sostanza Caldoro accusa Forza Italia di aver "sbagliato nel metodo che ha portato alla individuazione di due esponenti eletti nella stessa Regione del Nord a scapito di personalità di maggiore spessore delle Regioni meridionali area, tra l'altro, di maggiore consenso elettorale"

Con una lettera al presidente Berlusconi Caldoro esprime le ragioni del suo addio: «Caro Presidente con la presente mi dimetto da responsabile del Dipartimento Autonomie di Forza Italia». Questa la comunicazione di Stefano Caldoro al presidente Berlusconi e, per conoscenza, ad Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale dei Dipartimenti di Forza Italia. «Le dimissioni - spiegano dallo staff - sono la diretta conseguenza delle posizioni di profondo dissenso, espresse dall'ex ministro socialista, per la mancata rappresentanza al Governo del Sud. Per Caldoro Forza Italia ha sbagliato nel metodo che ha portato alla individuazione di due esponenti eletti nella stessa regione del Nord a scapito di personalità di maggiore spessore delle regioni meridionali area, tra l'altro, di maggiore consenso elettorale»

La reazione di Martusciello: "Comportamento da camorrista" 

La reazione del commissario regionale Fulvio martusciello è stata a dir poco durissima: "Il trasformismo politico è il male assoluto – scrive Martusciello in una nota stampa - Chi viene eletto in una lista e cambia poi partito, deve avere la dignità di dimettersi. Chi non lo fa, si comporta da camorrista verso gli elettori che hanno votato quel partito. E come tale va trattato".

Cosa accade adesso in regione Campania? Patto federativo con Fratelli d'Italia e Lega 

Sul piano nazionale sembra già avviata e a buon punto la trattativa con Fratelli d'Italia. Smentite da ambienti interni di Fdi le voci di un immimente ingresso diretto dell'ex governatore campano nel partito della Meloni. L'idea è quella invece di siglare, a breve, un “patto federativo” su obiettivi comuni, così come avvenne con Forza Italia.

Stefano Caldoro, riformista di lungo corso, riprenderà dunque il Garofano del Nuovo Psi con cui creerà un gruppo autonomo in Consiglio Regionale per poi presentarsi, alle prossime elezioni regionali del 2025, con il sostegno di Fratelli d'Italia e Lega.

Il Nuovo PSI nacque dalla spaccatura fra le due ali del Partito Socialista-Nuovo PSI, giá schierato col centro-destra, che finirono per tenere due congressi separati e quindi ad intraprendere strade politiche assai diverse e addirittura antitetiche. L'ala sinistra, capeggiata da Gianni De Michelis e Mauro del Bue, decise di partecipare alla Costituente Socialista e al processo unitario proposti dallo SDI, che porterá alla fondazione del Partito Socialista. L'ala destra, guidata proprio da Stefano Caldoro e Lucio Barani, decise, invece, nel suo congresso, tenuto al Midas di Roma il 23 e 24 giugno 2007, di rimanere fedele alla precedente scelta di campo e dunque alla Casa delle Libertá.  Segretario Nazionale venne eletto lo stesso Stefano Caldoro che ora rilancia il suo partito al fianco del centrodestra di Governo. 

Ma è un passo che Caldoro non compirebbe da solo, al suo fianco ci sarebbe anche Massimo Grimaldi, tra i più votati alle politiche rimasto senza alcuna forma di riconoscimento da parte del partito di Berlusconi.

Per Forza Italia questo significa un problema serio perché con la sola presenza di Paolo Cascone (che prenderà il posto di Annarita Patriarca, eletta in Parlamento) non ci sarebbero più i numeri per tenere in vita il gruppo di Forza Italia nel parlamentino campano.