Avellino

Nelle intercettazioni, si inneggiava al “potere bianco” e si manifestava la sinistra intenzione di sferrare un attacco contro la caserma dei carabinieri di Marigliano, in provincia di Napoli.  Uno del gruppo, nvece, manifestava addirittura la volontà di realizzare un attentato contro un centro commerciale della zona nolana. Complottisti, certamente. Ma soprattutto, secondo la Procura della Repubblica di Napoli, neonazisti di periferia, che dalla pura e semplice propaganda, sarebbero approdati al livello di organizzazione sovversiva di stampo suprematista.

Sono i quattro indagati finiti in cella nell’ambito dell' indagine della Digos e dell'Antiterrorismo.

La polizia di Stato di Napoli, su delega della Procura della Repubblica di Napoli, ha eseguito un’operazione antiterrorismo, condotta dalla Digos, dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione  e dal servizio polizia postale e comunicazioni, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti gravemente indiziati di appartenere ad una associazione con finalità di terrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista tra le provincie di Napoli, Caserta e Avellino. 

L’ordinanza ha portato in carcere un 42enne, di Maddaloni in provincia di Caserta, che sarebbe l'ideatore e fondatore dell’associazione Ordine di Hagal; un 47enne, residente in provincia di Avellino, che risulterebbe il vicepresidente dell’Ordine di Hagal e gestore di un canale Telegram; un 46enne di Castellammare di Stabia e un  25enne di Marigliano, in provincia di Napoli, che si sarebbe avvicinato pericolosamente a gruppi nazionalisti di estrema destra ucraini. La misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stata emessa nei confronti di un 36enne romano, che deve difendersi dall’accusa di propaganda di ideali neonazisti. Indagato anche un cittadino ucraino legato all’estrema destra che risulta rientrato nel suo paese d’origine.