Il silenzio e il dolore di un’intera comunità hanno accompagnato il rito funebre di Ermenegilda Candreva, la 76enne uccisa a coltellate dalla nipote di appena 16 anni, alcune sere fa, nella sua abitazione a Capaccio.
Ieri mattina si è tenuto l’ultimo saluto nella Basilica Paleocristiana di Paestum, poco distante dalla casa dove si è verificata la tragedia in via delle Tavernelle, luogo dove il corteo funebre si è fermato per pochi minuti, in segno di rispetto. Presenti in chiesa anche le due figlie di Gilda ed il figlio, ovvero il papà della 16enne accusata del tragico delitto.
Le parole del parroco: “Dio è perdono”.
“Non c’è bisogno di esprimere commenti con parole che lasciano solo il tempo che trovano: oggi risuona una sola parola, quella di Dio, al quale affidiamo il nostro grido di speranza, sempre e comunque, affinché in questa vita mortificante una tomba chiusa non rappresenti la fine: un messaggio che affidiamo a te, cara Gilda, perché Dio è perdono”. Ha detto il parroco, don Mimmo De Vita, nel corso della celebrazione.
Il feretro di nonna Gilda è stato salutato all'uscita dalla chiesa da un lungo applauso, per poi esser trasferito presso il locale cimitero. Al rito funebre ha partecipato anche il sindaco Franco Alfieri.
La nipote in comunità
Si indaga per far luce su cosa abbia portato al brutale omicidio. Stando a quanto ricostruito, nonna Gilda è stata uccisa da sei coltellate dalla nipote a seguito di una lite. La ragazza, prossima ai 17 anni, dopo l'udienza di convalida al tribunale dei minori in cui ha reso dichiarazioni spontanee, ha lasciato il penitenziario minorile di Nisida per essere condotta in una comunità protetta. Avrebbe raccontato di essere stata aggredita dall'anziana.
La minore ha riportato una profonda ferita da arma da taglio al braccio, mentre tra le dita della vittima è stata rinvenuta una ciocca di capelli della ragazza, segno tangibile di una colluttazione.