Banda dei pestaggi su richiesta, ha reso dichiarazioni spontanee Maurizio Di Gaeta, sottoposto agli arresti domiciliari e difeso dall’avvocato Alfonso Chieffo. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi stamane, ha dichiarato la sua estraneità ai fatti contestati dagli inquirenti dinanzi al gip del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone. Intanto si attendono gli altri due interrogatori dei due indagati sottoposti agli obblighi di dimora: Benito Guarnieri e Giovanni Festa, difeso dall’avvocato Gerardo Santamaria. I due verranno ascoltati il 16 novembre.
I locali in cui imponevano i servizi di security
La pubblica accusa sostiene che Marco Frasca insieme a Yuri Perrino e Sebastiano Sperduto (tutti e tre raggiunti dalle misure cautelari in carcere) imponevano a numerosi gestori di esercizi commerciali - tra cui una discoteca di Montemiletto, una sala giochi ad Avellino, “all’Ultrabeat” di via Cannaviello (chiuso dopo il tentativo di estorsione posto in essere da Alessio Romagnuolo e Claudio Ferrante), un bar di Atripalda, ad un centro eventi di Tufo, un club di Aiello del Sabato, un centro eventi di Atripalda, o agli organizzatori di eventi - l’affidamento a loro e alle persone a loro indicate, il servizio security e vigilanza in occasione dello svolgimento delle feste e delle serate, procurandosi in tal modo un ingiusto profitto. Ma l'indagato Yuri Perrino nel corso del suo interrogatrorio ha respinto le accuse sostenendo di "non aver mai fatto delle estorsioni per imporre i servizi di security in questi locali, in quanto sono suoi amici".
La forza intimidatrice
I tre spesso minacciavano le persone e sfruttavano la fama di Maurizio Di Gaeta noto come “picchiatore” e violento componente di un gruppo di persone che operava sul territorio con metodi violenti e aggressivi.