Avellino

Piove sugli scritti di Rossi Doria, Muscetta Biondi e Doso. Quello che resta della preziosa ricerca e degli studi sul meridionalismo è clamorosamente a rischio. Alla palazzina “Victor Hugo” si stanno effettuando i lavori di ristrutturazione e l’edificio ormai non ha più il tetto. Accade così che il preziosissimo materiale degli archivi – giustamente vincolato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - resta esposto alle intemperie in attesa che gli uffici di Piazza del Popolo siano in grado di inviare alla Soprintendenza a Napoli la documentazione necessaria e quindi poter avviare lo spostamento. In quale stato le carte appartenute a Guido Dorso, Manlio Rossi-Doria, Carlo Muscetta e Federico Biondi arriveranno alla destinazione indicata dal Comune è facilmente intuibile.

La denuncia arriva dall'associazione culturale Controvento che esprime forte peoccupazione proprio per  la collocazione del Centro “Dorso” all’interno del Casino del Principe.

"E’ stata annunciata dal sindaco Gianluca Festa che nella struttura di Corso Umberto ha deciso di sistemare anche la sede dell’Agenzia per il turismo dell’Area Vasta e quella della Fondazione Polo Terra. Così nei locali designati per il Centro “Dorso” volumi e documenti di cui ci si è dotati in questi anni e arricchiti dalle donazioni private come quella della biblioteca privata di Federico Biondi avranno spazi assolutamente insufficienti e con un microclima non adatto ad accogliere materiale cartaceo. Quindi si riveleranno non idonei per la consultazione da parte degli studiosi che continuano a ritenere la biblioteca del Centro di rilevante valore nazionale. Sarebbe opportuno cogliere l’occasione dei lavori alla Palazzina “Victor Hugo” e dell’inevitabile trasferimento del Centro “Dorso” per assicurare all’attività dell’istituzione culturale spazi più ampi e adeguatamente attrezzati che garantiscano la disposizione più razionale di libri e documenti e quindi la possibilità di usufruirne"

"Sarebbe utile – per la città di Avellino, per l’Irpinia e certamente per l’intero Mezzogiorno – che il Centro “Dorso” possa essere ospitato nell’intero complesso del Casino del Principe che in questo modo acquisirebbe un ruolo e una funzione importante nel contesto urbano, in coerenza con la dignità della sua storia, non prima di aver realizzato nell’edificio tutti gli interventi tecnici che rendano praticabile l’ipotesi di accogliere un patrimonio cartaceo di così importante qualità.

Sarebbe necessario che con una scelta del genere il Comune di Avellino – che è tra i fondatori del Centro “Dorso”, per la cui gestione contribuisce con un finanziamento annuale – si proponga come il motore di una fase nuova della struttura nata per incentivare la riflessione e la ricerca sui temi del meridionalismo, di ieri, di oggi e di domani".