Avellino

Per convincere a non denunciare l’indagato Marco Frasca (già in carcere per il tentato omicidio di Alessio Romagnuolo) dopo il brutale pestaggio di un operatore del 118, intervenuto a suo avviso in ritardo nel soccorso del padre poi deceduto, la fidanzata di Frasca cerca di interpellare addirittura il pluripregiudicato Danilo Volzone. Il coinvolgimento del pluripregiudicato non va a termine solo perché l’indagato Yuri Perrino (già in carcere per il tentato omicidio di Alessio Romagnuolo) lo riesce a contattare per primo e a minacciarlo di pesanti ritorsioni se non avesse ritratto o modificato la versione fornita agli inquirenti nell’immediatezza dei fatti.

“Ti sei rovinato con le mani tue…” L’operatore del 118 nel corso del processo, conclusosi con il proscioglimento di Frasca, non si presentò a diverse udienze. Il giudice pensò che volesse ritirare la denuncia. In realtà l’operatore del 118 ascoltato successivamente dagli inquirenti per ricostruire i fatti: riferisce di “non aver avuto alcuna intenzione di non denunciare e di essere presentato anche in udienza sbagliando orario”.

Intanto fornisce altri elementi utili agli inquirenti, in relazione alla serata dell’aggressione subita da parte di Marco Frasca. “Mentre ero al pronto soccorso in attesa che mi venissero applicati i punti di sutura in bocca si avvicinarono tre uomini chiedendomi di evitare di presentare la denuncia contro il loro amico e diventarono sempre più minacciosi. Uno di loro mi afferrò per il petto e mi scaraventò contro il muro”.

Poi disse “tu forse non hai capito che se denunci ce la prendiamo con te e la tua famiglia”. Dopo un primo momento di paura decise comunque di denunciare. “Dopo la mia denuncia nessuno si è più avvicinato per rivolgermi minacce per farmi ritrattare”.