Atripalda – La banda dei pestaggi a breve verrà ascoltata dal gip che ha emesso le misure nel corso degli interrogatori di garanzia. Domani mattina verranno ascoltati Yuri Perrino, Sebastiano Sperduto, Marco Frasca affiancati dagli avvocati Gaetano Aufiero, Alfonso Chieffo e Claudio Mauriello. Venerdì invece verrà ascoltato Maurizio Di Gaeta sottoposto agli arresti domiciliari e difeso dall’avvocato Alfonso Chieffo. Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, lesioni personali aggravate, violenza privata, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, furto aggravato e altri reati.
Un indagato intercettato si vantava “facciamo tremare Atripalda”
Dalle 150 pagine dell’ordinanza emergono tanti episodi di violenza inaudita utilizzata dalla banda per imporre la loro supremazia, soprattutto ad Atripalda infatti l’indagato e sottoposto alla misura cautelare in carcere Yuri Perrino, intercettato, in alcune conversazioni si vantava “facciamo tremare Atripalda”. Particolarmente brutale l’aggressione ai danni dell’amministratore unico (carica formale) di una sala scommessa. Il brutale pestaggio avvenne nei pressi del bar Ibisco nell’agosto del 2020. Al termine dell’aggressione i due picchiatori gridarono “allora la vogliamo risolvere la questione con i ragazzi L.P. e M. V." ed ancora "guai a te se avverti qualcuno”. La vittima comprese subito che quell’aggressione era legata ai debiti contratti da suo fratello (trasferitosi in Svizzera) per l’acquisito della sala scommessa da L.P. per circa 30mila euro. L.P. indagato al momento della vendita aveva garantito che vi c’era invece un “bel guadagno, invece a stento riuscivamo a pagare le bollette e infatti dopo due anni la dovemmo chiudere”.
Aggressione ad un avvocato
Il professionista residente ad Atripalda fu colpito con calci, e schiaffi il 9 ottobre del 2020 appena uscito di casa. L’avvocato civilista era appena entrato nella sua auto quando improvvisamente gli fu aperta la portiera dell’auto e iniziò l’aggressione. Nel pestaggio il professionista subì la rottura degli occhiali e ferite al ginocchio, ma non seppe fornire agli inquirenti elementi utili per risalire agli autori dell’aggressione subita e soprattutto i motivi.