Avellino

Una contrapposizione politica, illogica, miope e senza prospettiva, sta distruggendo un progetto del ciclo integrato dei rifiuti, che era stato faticosamente costruito, tra mille difficoltà, facendo di questa provincia una esperienza valida, priva d’infiltrazioni malavitose, funzionale ed unica in regione Campania.

Purtroppo non ci troviamo di fronte ad un cambiamento di strategia che mira a migliorare un sistema, ma siamo di fronte a pura contrapposizione, da parte dei soggettie degli enti interessati, che come uno tsunami sta cambiando letteralmente lo scenario provinciale sui rifiuti. Le determinazioni comunicateci nei vari incontri che si sono svolti con l’Ato Rifiuti, l’ente Provincia e il Comune di Avellino prevedono uno spezzettamento dell’intero ciclo dei rifiuti, tra l’impiantistica e la raccolta, con il comune di Avellino che costituisce una società propria per effettuare il servizio di raccolta e spazzamento.

Come sindacato siamo fortemente contrari e questa frantumazione di un comparto delicato come quello dei rifiuti. Questa spartizione di competenze non porterà nessun beneficio sui servizi e sui costi ai cittadini.

L’economia di mercato e le stesse leggi di riferimento sui rifiuti, a qualsiasi livello, prevedono sempre il ciclo integrato come strumento per meglio pianificare il servizio e contenere i costi di gestione.

Le varie assemblee dei sindaci che nel tempo si sono succedute per la costituzione dell’Ato Rifiuti Provinciale, hanno da sempre sostenuto e fortemente voluto, in questa ottica, una gestione unitaria e pubblica del servizio.

Oggi invece scopriamo che con una leggerezza inaudita, da parte di questi soggetti, si prendono decisioni diametralmente opposte, buttando letteralmente 13 anni di duro lavoro. Per questi motivi è indetta una assemblea-manifestazione con tutti lavoratori di Irpiniambiente, che si terra mercoledì 16 novembre in piazza Libertà.