Donato Capece, segretario generale del Sappe esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Santa Maria Capua Vetere ed evidenzia come e quanto importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale.
Ferma presa di posizione del sindacato autonomo polizia penitenziaria dopo la folle aggressione di oggi in carcere da parte di un detenuto ai danni di un poliziotto in servizio nel reparto Danubio del carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo che questi è intervenuto a difesa del medico della struttura.
L'appello
“Le donne e gli uomini del corpo di polizia penitenziaria non possono continuare ad essere aggrediti o a trovarsi costantemente in situazioni di alta tensione senza che il ministero della giustizia ed il Dap adottino provvedimenti urgenti.
Siamo al collasso
Serve una stretta normativa che argini la violenza dei pochi, anche a tutela degli altri detenuti e delle altre detenute. Il personale di polizia penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Il capo del Dap Renoldi e C sappiano che il carcere si vive 24 ore su 24, 365 giorni, tra le donne e gli uomini della polizia penitenziaria, per cui il capo Dap prende una corposa indennità stipendiale. Corpo di polizia a cui appartengono donne e uomini che pressoché quotidianamente hanno a che fare con detenuti che mettono a repentaglio l’ordine e la sicurezza della sezione detentiva, che si confrontano a detenuti con in mano una o più lamette intrise di sangue, o con una padella piena di olio bollente tra le mani pronta per essere buttata in faccia all’operatore, o con un piede di tavolino in mano pronto ad essere scagliato contro un poliziotto. Dovrebbe sentire anche lui, sul suo viso, i pugni, le sberle, gli sputi che prendono i nostri agenti in servizio dai detenuti più violenti. E allora ci si aspetta altro da chi è capo di un corpo di polizia”.
La mobilitazione
Capece annuncia che “martedì 22 novembre i delegati ed iscritti del Sappe, in massa, parteciperanno ad una manifestazione che si terrà davanti alla casa circondariale “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere. Sono infatti troppi ed inaccettabili gli eventi critici contro gli agenti in servizio, che hanno precise responsabilità ministeriali: a cominciare dall’avvicendamento del capo Dap Carlo Renoldi. Come infatti ha da tempo denunciato il Sappe, ormai i detenuti la fanno da padrone, grazie ad una indiscriminata apertura delle celle e l’assenza di strumenti a tutela della stessa incolumità fisica del personale”.
E' storia di tutti i giorni
“Questo è lo scenario quotidiano inaccettabile in cui opera il corpo di polizia penitenziaria, ma la cosa sembra non fare notizia al contrario di altre. Altro che sicurezza!”, conclude Capece, che rinnova l’auspicio di potere incontrare presto il nuovo ministro della giustizia, Carlo Nordio.