Salerno

Nella provincia di Salerno il partito fondato da Carlo Calenda, Azione, va contro il Partito Democratico. Il pomo della discordia riguarda l'elezione del presidente della Provincia di Salerno. Stando alla nota stampa firmata dal segretario provinciale del partito, Gigi Casciello, il direttivo ha deliberato di "lasciare libertà di voto, anche di astensione per quanti dovessero ritenerlo".

Per Casciello, questa decisione nasce dalla scelta del Partito Democratico "di proporre un candidato senza alcun confronto politico e ancor meno indicando le linee programmatiche." Il nome scelto - che ha provocato più di un malumore internamente ad Azione - è quello di Franco Alfieri, già sindaco di Capaccio-Paestum. Se da un lato il direttivo di Azione afferma che la volontà, da parte del PD, di non ricandidare il presidente Strianese, indichi di per sé un giudizio negativo sull'amministrazione uscente, dall'altro non è nemmeno condivisibile - per Salerno in Azione - la candidatura espressa dalla destra, rappresentata da Sonia Alfano, sindaco di San Cipriano Picentino.

Dalla sezione provinciale di Azione si augura, allora, un ritorno alla "elezione diretta del presidente dei consiglieri provinciali al momento affidata, soprattutto in Campania, ad una centralizzazione del consenso e ad un sistema di pura gestione del potere locale che depaupera le amministrazioni provinciali di una autentica rappresentanza popolare".

 Verso la Federazione con Italia Viva e il superamento del bipolarismo

Con questo strappo a livello provinciale, Azione si avvicina ulteriormente al partito fondato da Matteo Renzi durante l'ultima Legislatura, Italia Viva. "Il direttivo provinciale e l’intera comunità politica di Azione sono infine certi che lungo il percorso che porterà alla Federazione con Italia Viva, le future scelte elettorali vengano assunte in piena sintonia per la formazione e l’affermazione identitaria del Terzo Polo anche in provincia di Salerno".