Napoli

"Abbiamo apprezzato le parole che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha detto nel corso delle sue visite alle carceri di Roma Regina Coeli e Napoli Poggioreale. Edilizia, lavoro e sport per i detenuti possono essere certamente le basi per ricostruire il sistema penitenziario: ma ed esse si devono affiancare anche nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili". Così Donato Capece, segretario del sindacato di Polizia penitenziaria Sappe, all'indomani della visita del titolare del Dicastero alla Giustizia nella struttura detentiva campana. "C'è grande bisogno di cambiamenti, c'è grande bisogno di aria nuova al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria”, sostiene inoltre Capece in una nota.

Ed ancora l'esponente del Sappe parla “dell'introduzione e del mantenimento della vigilanza dinamica dei detenuti”, che sarebbe “alla base dell'altissimo numero di eventi critici che accadono ogni giorno nelle sezioni detentive, il depotenziamento del Corpo di polizia penitenziaria, sotto organico di 4mila unità, i cui appartenenti sono stati lasciati da soli e senza mezzi a fronteggiare l'inaccettabile violenza di una parte consistente di ristretti".

Suicidi in aumento e episodi di violenza

Capece mette anche in rilievo il "clamoroso aumento dei suicidi in cella", e "la crescita esponenziale di episodi violenti da parte di detenuti psichiatrici ristretti”, quindi ribadisce la necessità di “trovare una efficace soluzione alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari che invece dovrebbero essere riaperti – conclude - con regole e gestioni differenti rispetto al passato ma assolutamente necessari".