Dal 2020 al 2022 si sarebbe appropriato di 642mila euro: una somma incassata dai clienti a titolo di contributo ambientale in relazione al materiale pirotecnico commercializzato, e destinata al Consorzio deputato a garantire lo smaltimento dei prodotti al termine del loro utilizzo, al fine di assicurare il corretto recupero e l’avvio alla termodistruzione dei rifiuti degli articoli pirotecnici.
E' la contestazione, racchiusa nell'ipotesi di reato di appropriazione indebita, prospettata per il legale rappresentante, contenuta nel decreto di sequestro preventivo nei confronti di una società caudina attiva nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti pirotecnici. Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri di Montesarchio, che avrebbero acquisito “gravi indizi in ordine al fatto che a fronte dell’obbligo per produttori e importatori di articoli pirotecnici di gestire i rifiuti derivanti dall’attività svolta, come previsto dal Decreto legislativo n. 152/2006 - che introduceva un contributo ambientale volto ad assicurare i costi di gestione di raccolta e smaltimento di tale categoria di rifiuti - la predetta società, pur incassando dagli acquirenti il contributo ambientale, non riversava i relativi importi in favore del Consorzio, destinatario del contributo finalizzato allo smaltimento dei rifiuti”.