Avellino

Nell'assemblea di Lega Pro è stato proposto il nuovo format del campionato di Serie C da 60 squadre. Si lavora a una divisione rivoluzionaria per la regular season (6 gironi definiti con il criterio di vicinanza territoriale) con la creazione di una seconda fase (poule promozione e retrocessione rispettivamente per le prime 5 e le ultime 5 dei raggruppamenti). Alla fase finale playoff parteciperanno direttamente le prime 3 della poule promozione e la vincitrice della Coppa Italia di Serie C. Alla prima fase playoff prenderanno parte dalla quarta alla decima forza della poule.

Il commento del presidente della Lega Pro sulla riforma

"Noi parliamo di riforma della formula della Serie C. La proposta è talmente duttile e flessibile che non preclude alcuna soluzione di riforma dei campionati. - ha spiegato il massimo dirigente della Serie C, Francesco Ghirelli - Unica salvaguardia che opera è mantenere i playoff. Su questi ultimi quando vennero proposti per la prima volta si scatenò un dibattito aspro contro. Questa è la storia delle riforme in Italia e il calcio è parte integrante della nostra bella e contraddittoria Italia".

Obiettivo giovani e stabilità di sistema

"La riforma della formula del campionato ha due obiettivi: provare ad emozionare i giovani, cercando di farli tornare; trovare tutti gli asset per arrivare alla sostenibilità economica dei club. - ha aggiunto Ghirelli - Ecco, però che io ho un dovere istituzionale, se in qualsiasi parte delle istituzioni calcistiche si pensa che la mia proposta possa essere una fuga in avanti per inficiare la riforma dei campionati allora si risolve in modo semplice: proporrò di spostare l’inizio del cambio della formula al campionato 2024/2025 (se si legge bene era già previsto!). Perdiamo una occasione molto importante, far coincidere il cambiamento per anticipare il marcato dei diritti televisivi. Il tempo non è una variabile indipendente. Vedremo cosa ne penseranno i presidenti".

Prospettiva 2024/2025

"Noi siamo per la riforma, non faremo nulla per dare alibi. Ci sarà così un altro anno per realizzarla, in questo mondo parolaio e marmoreo. Una cosa deve essere chiara: un calcio che perde 1 miliardo e 200 milioni di euro, non può pensare che facciamo una operazione ‘falsa’. Quale sarebbe? Tagliare venti squadre di serie C, perché? Inciderebbe il taglio per venti/trenta milioni di euro sul deficit complessivo e non servirebbe a nulla. Non a caso il presidente Gravina, ha detto, che la riforma non è un problema di numeri",