L’ufficialità della notizia è avvenuta nel giorno in cui ha festeggiato il suo quarantesimo anniversario di sacerdozio. Era il 16 agosto 1975 quando Don Enzo De Stefano fu ordinato sacerdote da Monsignor Venezia. Domenica scorso Don Enzo è stato incaricato Vicario del Vescovo Francesco Marino. Il suo impegno in diocesi è sempre stato molto significativo: dal 1982 ha ricoperto numerosi incarichi: nello stesso anno il vescovo Venezia gli affidò la cura e la formazione del diaconato e dei Ministeri Laicali, con Monsignor Pierro è stato direttore dell’ufficio Missionario mentre con Monsignor Forte ha assunto la direzione dell’Ufficio Liturgico. Con l’attuale Vescovo Marino gli era stata affidata la Cancelleria della Curia e faceva da guida spirituale al settore adulti dell’ Azione cattolica. Per ventuno anni è stato parroco a Manocalzati, mentre dal 2001 guida la parrocchia di Sant’ Ippolisto ad Atripalda, attorno alla quale ha saputo nel tempo riconsolidare quel senso un po’ annebbiato di comunità.
Cosa rappresenta per lei questo nuovo incarico?
Un impegno importante nei confronti della diocesi di Avellino.
Come raccoglierà l’eredità di Don Sergio Melillo, attuale Vescovo di Ariano Irpino?
Condivido l’urgenza delle tematiche sociali . I miei obiettivi per questo incarico si situano in un segno di continuità con quelle del Vescovo Melillo. Povertà e immigrazione sono parole vuote se non le leghiamo a concetti come ascolto e accoglienza. La stessa missione della Chiesa è quella di ascoltare e accogliere tutti i figli di Dio. Quella dell’immigrazione è una tematica difficile che si scontra anche con le leggi dello Stato. Come ho fatto in questi anni con il centro ascolto per le problematiche sociali ad Atripalda non resterà chiuso nel mio recinto.
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Marina Brancato