Salerno

Il Consiglio di Stato (quarta sezione) ha respinto il ricorso proposto dall'associazione "Salute e vita", che aveva impugnato la sentenza del Tar di Salerno a proposito dell'adeguamento dell'Autorizzazione integrata ambientale. Le Fonderie Pisano dunque segnano un punto a proprio favore.

Il pronunciamento del Consiglio di Stato

 

"Dallo studio SPES acquisito dal Tar, non si ricava una specifica attribuzione dei livelli di contaminazione presenti nella Valle dell’Irno ed il conseguente rischio di esposizione all’attività della Fonderia", confermando verità  che le Fonderie Pisano hanno sempre asserito e che, invece, più volte sono state oggetto di strumentalizzazioni senza alcuna base scientifica, procurando allarmi nell'opinione pubblica con lo scopo di ottenere visibilità e consenso.  

Come sottolineato nella sentenza, inoltre, la Regione - contrariamente a quanto contestato dal Comitato - non ha ritenuto necessario chiedere alla Fonderia un progetto di radicale revamping finalizzato al mantenimento dell'Aia. Dopo una iniziale valutazione negativa, ha infine espresso parere positivo agli incartamenti presentati nel maggio 2019.

"Dagli atti, non si ricava l’esistenza di una situazione di palese superamento dei limiti previsti per l’immissione in atmosfera di prodotti inquinanti, per cui quando l’Arpac attraverso i suoi monitoraggi riscontrerà una siffatta situazione potrà essere messo in discussione l’assetto definito con l’ultima conferenza di servizi". E specifica che "peraltro non va dimenticato che gli amministratori della Fonderia sono sempre stati assolti dalle imputazioni relative a reati ambientali". 

Guido Pisano: "Riconosciute le nostre ragioni"

Nella nota a commento della sentenza, il presidente del Consiglio d'amministrazione delle Fonderie, Guido Pisano, ha sottolineato come i giudici abbiano ricordato il processo di delocalizzazione dell'opificio di Via Dei Greci. 

«Attività che la nostra azienda, anche se con mille difficoltà, sta portando convintamente avanti», ha ricordato Pisano.  

I dubbi ambientali

"Il principio di precauzione interviene nei casi in cui non vi sono certezze scientifiche circa gli effetti che una certa attività può avere sulla salute umana, ma nel caso di specie non sussistono incertezze di carattere scientifico, ma assenza di prova che vi sia un inquinamento che debba essere eliminato con misure molto più radicali di quelle disposte dalla Fonderia Pisano".

Tutti concetti, quelli espressi dai giudici, che fanno dire a Guido Pisano che «le Fonderie accolgono con soddisfazione questa ennesima sentenza che legittima  il corretto operato, a dimostrazione che - quando giudici terzi analizzano nella interezza le vicende dell'azienda - non possono che confermare il pieno rispetto delle procedure e delle leggi».