(f.s.) La missione di Fabio Cannavaro in questa settimana che ha fatto seguito alla sconfitta di Como era quella di far capire ai suoi giocatori, o meglio a ciò che resta del gruppo originario, la differenza che passa tra “giocare al calcio e vincere le partite”.
Una frase detta neanche troppo tra le righe, che fa comprendere meglio quello che il tecnico napoletano non riesce a ottenere dai suoi. Il calcio non è una sequenza di codici, quasi sempre deve sottostare all'imponderabilità e dunque vincere una partita non può essere solo conseguenza di meccanismi che funzionano alla perfezione, ma anche di fattori imponderabili che ne cambiano la direzione. La casualità nel calcio è spesso conseguenza di eventi gestiti dalla dea bendata, ma a condizionare tutto c'è anche e soprattutto lo spirito che si infonde in una sfida.
Via, quante volte Davide ha battuto Golia... E se lo ha fatto è perché ha usato il cervello e il coraggio. Come dire che essere dotati di una buona cifra tecnica certamente aiuta, ma qualche volta si può anche provare a vincere senza che quest'ultima sia preponderante.
Il discorso di Cannavaro ai suoi deve essere stato più o meno su questi toni. Perché contro il Pisa gli assenti saranno ancora tantissimi e sul terreno di gioco andrà una formazione che nessuno in avvio di stagione avrebbe mai immaginato che potesse scendere in campo.
Dire che si tratti di un “Benevento 2” non è azzardato, molti dei giocatori che affronteranno i toscani avrebbero fatto quasi sempre solo panchina senza gli infortuni a ripetizione dei propri compagni. Ma a loro sta prendersi una parte di gloria in questo momento del campionato, anche se fra qualche settimana dovessero tornare a sedersi su quello scranno che gli era stato pronosticato in avvio.
Le scelte dell'ex campione del mondo saranno quasi tutte forzate, ma appare ugualmente difficile decifrare cosa gli passi per la mente. Difesa a quattro, probabilmente. Con Letizia di nuovo a destra e uno tra Masciangelo e Foulon sul versante mancino. A centrocampo Schiattarella con l'ausilio di Karic (che, per altro, è diffidato) e forse Improta. Poi l'attacco. La Gumina, tra i giocatori che sanno puntare alla porta è quello che sta meglio. Un altro attaccante, Cannavaro lo rischia: Forte o Simy. Poi forse Farias, ma anche un esterno come Foulon che potrebbe essere utile in una catena completata dall'altro esterno Masciangelo. Ha chiesto ai suoi di giocare semplice Cannavaro e da una formazione così potrebbe proprio sublimarsi questa caratteristica. Il resto, piaccia o no, dovrà farlo la dea bendata. Una volta tanto...