Avellino

La gestione dei servizi pubblici in Irpinia è sempre più una questione insostenibile che da gestionale nell’interesse dei cittadini rischia di consolidarsi come questione “politica” utile a posizionamenti e lotte di parti.

E’ noto che le realtà produttive dei servizi sono interessate da procedure concorsuali fallimentari o rischiano di finirci:

Ciclo idrico integrato, sia per la depurazione industriale (che in alcuni casi gestisce anche la depurazione civile di Comuni) che per il servizio Idropotabile e depurazione civile, sono in sofferenza da tempo con la determinazione di procedure concorsuali da cui non è dato sapere come, e se, se ne uscirà;
Il ciclo integrato dei Rifiuti, caratterizzato dal patrimonio dell’unica azienda sul territorio regionale interamente pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti solidi urbani per l’intera Provincia, rischia a sua volta il collasso per la mancata applicazione delle norme regionali vista la totale contrapposizione tra i soggetti istituzionali interessati.

In questo quadro CGIL CISL UIL, fortemente preoccupati dallo stato delle cose, per rischio delle gravi ricadute che si possono determinare su: Tutela del Lavoro, Disagio Sociale, Rischi ambientali e esposizioni ad Infiltrazioni criminali, esprimono tutta la loro disapprovazione per il permanere di sistemi relazioni industriali e istituzionali che sfuggono alla logica del confronto di merito, attardati come sono meramente a logiche di parte che non colgono né la gravità né la indispensabilità di una corretta ed efficace gestione di servizi che impattano sulla vita dei cittadini e dei lavoratori, sempre più esposti a costi esorbitanti che diventano insostenibili per le fasce deboli di pensionati e lavoratori dipendenti.

Le Organizzazioni Confederali, rilevata anche la posizione della Regione Campania circa la volontà per una gestione pubblica dei servizi, ritengono non più rinviabile un confronto ufficiale con tutti i soggetti Istituzionali proprietari e competenti per le rispettive responsabilità, al fine di definire un “Accordo Quadro” che faccia chiarezza e determini garanzie per una gestione pubblica dei servizi, con la individuazione di un percorso trasparente, che superi lo stallo determinatosi per gli affidamenti, quale precondizione indispensabile per puntare ad una  Public Utility in grado di superare le attuali realtà produttive e mirare ad una gestione economica, efficiente ed efficace che le gestioni non sono state come non sono in grado di realizzare.